Russia: lunghe file alle 12.00 in alcuni seggi elettorali
(Keystone-ATS) Lunghe file si sono formate davanti a diversi seggi elettorali nel centro di Mosca, ma anche altrove, intorno a mezzogiorno, quando era in programma la protesta indetta dall’oppositore Alexei Navalny, morto in carcere il 16 febbraio.
Sulla storica via Arbat si era formata una coda di alcune centinaia di persone, ha constatato l’agenzia ANSA. La polizia, presente in forze, si limita a sorvegliare la situazione e regolare il flusso degli elettori.
Presso un altro seggio, a distanza di poche centinaia di metri, la fila era di circa una cinquantina di persone. Un’affluenza superiore alla norma è stata constatata dall’ANSA anche nel distretto di Krasnosielsky, nella parte nord-orientale del centro, dove in passato è stato consigliere l’oppositore Ilya Yashin, che sta scontando una pena a 7 anni e mezzo di reclusione per l’accusa di avere diffuso “false informazioni” sulle forze armate.
Diversa la situazione in periferia. Nella zona intorno all’aeroporto di Vnukovo, a sud-ovest del centro, a mezzogiorno non c’era alcuna coda ai seggi.
Diversi media e reti sociali mostrano anche file in altri seggi, fra cui uno a San Pietroburgo.
L’ex portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, ha pubblicato su X foto di file ai seggi “nelle regioni di Sverdlovsk, Togliatti, Chelyabinsk e Mosca” nell’ambito della protesta “Mezzogiorno contro Putin”, aggiungendo un cuore al post.
Da parte sua l’organizzazione non governativa Ovd-Info riferisce di almeno 47 fermi in tutta la Russia durante le proteste in occasione della giornata conclusiva delle presidenziali. I fermi sono avvenuti in diverse situazioni: un uomo a Ufa è stato fermato per aver cercato di inserire nell’urna una foto di Navalny. A Kirov una donna è stata fermata per aver deposto quattro garofani davanti a un seggio per quella che ha definito “la morte della libertà”.
Un giornalista della testata indipendente Fontanka è stato bloccato per ragioni non chiarite mentre cercava di entrare in un seggio. Nella stessa città un’attivista, Anastasia Kuznetsova, è stata presa in consegna dagli agenti mentre usciva di casa.
Da parte sua Novaya Gazeta Europe riferisce, postando molti video e foto sulle reti sociali, di lunghe file di elettori attorno a mezzogiorno fuori dai seggi elettorali posti in diverse ambasciate russe all’estero. Le immagini mostrano tantissime persone ad Astana, nel Kazakhstan, lo stesso a Berlino, a Istanbul e a Sofia. A Chisinau, in Moldavia, una persona ha lanciato due bottiglie molotov contro l’ambasciata russa ed è poi stata arrestata.
Stando alla la Commissione elettorale centrale, citata dalla Tass, a metà della terza e ultima giornata elettorale l’affluenza ha superato il dato del 67,5% registrato nel 2018, quando le elezioni si tennero in un solo giorno.