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2005 – anno di generosità eccezionale

Cresce di anno in anno il numero dei concorrenti sul mercato delle donazioni Keystone

Le donazioni della popolazione svizzera sono sensibilmente aumentate quest'anno, in seguito alla catastrofe dello tsunami che ha devastato l'Asia.

Gli enti assistenziali sperano che questo slancio di generosità possa proseguire anche in futuro, rafforzando un volume delle donazioni che stagna dal 2000.

Con 32 franchi pro capite, gli svizzeri hanno stabilito un primato internazionale per quanto riguarda le donazioni effettuate in favore delle vittime dello tsunami del 26 dicembre 2004.

“Ci aspettavamo una reazione di solidarietà molto forte, dal momento che il maremoto nel Sud-est asiatico aveva avuto dimensioni senza precedenti. Ma siamo stati noi stessi sorpresi e commossi da questa prova di generosità della popolazione”, rileva Roland Jeanneret, portavoce della Catena della solidarietà.

La fondazione della SRG SSR idée suisse, che organizza le collette nazionali a scopi umanitari, ha raccolto ben 226 milioni nei mesi susseguenti lo tsunami.

Una cifra che non ha nessun paragone in oltre mezzo secolo di storia della Catena della solidarietà: le raccolte di fondi lanciate finora per aiutare le vittime di catastrofi in Svizzera o all’estero avevano fruttato generalmente soltanto alcune decine di milioni di franchi.

Percentuale più alta di donatori

Oltre ad un bilancio delle vittime altissimo, 226’000 morti e milioni di persone senza tetto, il maremoto in Asia è stato un fenomeno rarissimo rispetto ad altre catastrofi naturali, ha colpito persone considerate innocenti e, tra le vittime, vi erano anche cittadini svizzeri.

Lo tsunami ha quindi lasciato dietro di sé un effetto estremamente intenso sul piano emotivo, portando ad una maggiore sensibilizzazione della popolazione sui problemi e i drammi che avvengono ogni anno in altre regioni del nostro pianeta.

Stando alle indicazioni raccolte dalla Catena della solidarietà, la tragedia nel Sud-est asiatico ha attirato gesti di generosità anche da parte di quella minoranza di persone che, generalmente, non versano delle donazioni.

Nel 2005 dovrebbe essere quindi significativamente aumentata la percentuale di donatori, che già si situava già tra il 60 e il 70% della popolazione negli ultimi anni.

Slancio di solidarietà duraturo

E, nonostante i timori, lo slancio di solidarietà non si è spento durante il resto dell’anno.

“Per quanto ci concerne abbiamo costatato una forte disponibilità alle donazioni anche per le numerose altre catastrofi avvenute quest’anno, come la crisi del Darfur, il maltempo in Svizzera o le alluvioni in America centrale”, osserva Roland Jeanneret.

Soltanto negli ultimi mesi, per il terremoto nel Cachemire, abbiamo notato una certa ‘stanchezza’ da parte dei donatori. Ma eravamo già alla nostra quinta colletta nazionale, una cosa mai avvenuta in passato”.

Secondo le prime stime, anche la maggior parte delle organizzazioni umanitarie ed ecologiche prevedono per il 2005 donazioni superiori del 10-30% alla media degli ultimi anni.

Volume in crescita

Il volume delle donazioni, che stagna dagli anni ’90 su un valore di circa 1 miliardo di franchi, dovrebbe quindi registrare un sensibile balzo in avanti nel 2005.

“Quest’anno dovremmo raggiungere un valore complessivo di almeno 1,2 miliardi di franchi. E spero che l’effetto tsunami abbia reso più sensibile la popolazione, facendo crescere anche nei prossimi anni la solidarietà degli svizzeri”, sottolinea Roland Jeanneret.

Una crescita auspicata anche dalle organizzazioni umanitarie ed ecologiche: mentre il mercato delle donazioni è rimasto piuttosto stabile, il loro numero continua ad aumentare di anno in anno.

“Ogni anno da 10 a 20 nuove organizzazioni di pubblica utilità si annunciano presso di noi per ottenere il nostro marchio”, annota Martina Ziegerer, direttrice della Fondazione ZEWO che raggruppa già circa 500 membri.

Oltre a certificare con il proprio marchio la serietà delle organizzazioni affiliate, la Fondazione si occupa di coordinare le campagne di raccolta di fondi a livello nazionale.

Mercato sempre più conteso

La crescita della concorrenza spinge le organizzazioni caritative ad impiegare metodi di marketing sempre più aggressive e inventive, dalle collette per le strade all’invio di regali per posta, dai servizi di contatto telefonico ad internet.

Mentre fino ad un decennio fa, le campagne di raccolta di fondi si concentravano soprattutto sul periodo natalizio, ora i numerosi concorrenti si danno battaglia sull’arco di tutto l’anno.

L’impiego di un marketing più professionista ha permesso ad alcune organizzazioni di conquistare fette di mercato più grandi, ma non di far aumentare il volume complessivo delle donazioni negli ultimi anni.

“A far aumentare le donazioni sono in primo luogo il numero e le dimensioni delle catastrofi naturali. In tal senso, possiamo solo sperare di non raggiungere un nuovo record nel 2006”, sottolinea Martina Ziegerer.

swissinfo, Armando Mombelli

Le donazioni della popolazione svizzera ammontano ogni anno a circa 1 miliardo di franchi.
In media, ogni svizzero versa 140 franchi all’anno alle organizzazioni umanitarie ed ecologiche.
Per le vittime dello tsunami del 26 dicembre 2004, la Catena della soliarietà ha raccolto 226 milioni di franchi (32 franchi a testa).

Creata nel 1946 e patrocinata dalla SRG SSR idée suisse, la Catena della solidarietà è una fondazione a scopo caritativo, che si occupa di raccogliere denaro in favore delle vittime di catastrofi naturali e umanitarie.

I fondi raccolti vengono distribuiti ad una trentina di organizzazioni assistenziali partner, attive in tutto il mondo.

Creata nel 1934, la fondazione Zewo raggruppa e coordina le raccolte di fondi di circa 500 organizzazioni umanitarie ed ecologiche.

Il marchio Zewo certifica che le organizzazioni affiliate rispettano precisi criteri di trasparenza, contabilità e pubblica utilità.

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