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Silicon Valley contro Trump su Dreamer

Un difensore del programma "dreamer" di Obama. KEYSTONE/EPA/TASOS KATOPODIS sda-ats

(Keystone-ATS) La Silicon Valley ha criticato il presidente Donald Trump per la sua decisione di abolire il programma dell’era Obama che tutela i Dreamer, ossia i figli di immigrati illegali.

La reazione all’annuncio è stata immediata. ”È un giorno triste per il paese” ha detto Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Facebook.

Sundar Pichai, il numero uno di Google ha twittato: ”I dreamer sono nostri vicini, nostri amici e nostri colleghi. Questa è la loro casa. Il Congresso deve agire subito e proteggerli”. Tim Cook, l’amministratore di Apple, si è detto ”profondamente sconcertato” dall’annuncio.

Contro la decisione dell’amministrazione Trump anche Wall Street. Secondo la banca Wells Fargo “i giovani immigrati arrivati in America da bambini dovrebbe aver l’opportunità di restare”. Il piano per i Dreamer “è importante per noi e per le comunità che serviamo”.

A chi arriva negli Stati Uniti ”per imparare, lavorare duro e restituire quanto ottenuto dovremmo concedere di restare” ha messo in evidenza Jamie Dimon, l’amministratore delegato di JPMorgan.

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