Dopo una recente decisione del Tribunale federale, in Svizzera si dibatte sulla possibilità per i bambini in età scolastica di studiare a casa. Ma quali sono i motivi che spingono alcuni genitori a educare i propri figli a casa?
La recente decisione del Tribunale federale svizzeroCollegamento esterno di non riconoscere il diritto costituzionale allo homeschooling, vale a dire all’istruzione a domicilio in Svizzera, a seguito del ricorso di una madre del cantone di Basilea Città, che voleva educare a casa il figlio molto dotato, ha suscitato molte discussioni, anche tra i lettori di swissinfo (qui l’articolo in inglese sulla sentenza).
Ma perché, alcuni i genitori in Svizzera decidono di non mandare i figli a scuola e di educarli a casa, visto che il sistema educativo del paese è generalmente considerato di alta qualità?
In Svizzera la responsabilità per il sistema educativo spetta ai 26 cantoni. Sull’istruzione a domicilio vigono perciò regole diverse a seconda del cantone (vedi riquadro). Questo è il motivo per cui la madre di Basilea Città ha inoltrato il suo ricorso presso il Tribunale federale: il suo cantone di domicilio è fra i più restrittivi rispetto alla possibilità di far scuola ai propri figli a casa.
La scolarizzazione a domicilio rimane un fenomeno marginale, ma è in crescita. Secondo una recente inchiestaCollegamento esterno del quotidiano Tages-Anzeiger, in Svizzera sono attualmente più di 2’000 i bambini che studiano in casa, con una tendenza all’aumento. Nei cinque cantoni in cui il fenomeno è più diffuso, i numeri sono raddoppiati o addirittura triplicati negli ultimi cinque anni.
Complessivamente, in Svizzera, gli alunni istruiti a domicilio rappresentano solo lo 0,2% di quelli che frequentano la scuola dell’obbligo (6-15 anni). Per fare un confronto: negli Stati UnitiCollegamento esterno, circa il 3,3% della popolazione in età scolare non frequenta una scuola ma viene istruito tra le pareti domestiche..
Ora lo homeschooling sta diventando popolare in ambienti alternativi, tra famiglie che vogliono vivere secondo i loro ideali, integrando l’educazione alla loro vita quotidiana. I genitori che fanno studiare i loro figli a casa spesso temono che a scuola i bambini possano perdere la loro “gioia naturale di imparare”, ha affermato Villiger, insegnante e padre di dieci bambini istruiti a casa.
Inoltre l’istruzione a domicilio coinvolge anche genitori che non sono soddisfatti della qualità delle scuole locali e genitori costretti a scegliere questa opzione a causa dei problemi psicologici o di salute dei loro figli.
Bilinguismo, bambini dotati, bullismo
Queste categorie sono confermate a grandi linee da un articolo accademicoCollegamento esterno del professore di diritto Johannes Reich del 2012 – uno dei pochi studi sull’educazione domestica in Svizzera – che ha esaminato le decisioni in tribunale e i resoconti dei media sull’educazione domestica. Tra i fattori che spingono a scegliere lo homeschooling, Reich cita anche il desiderio di offrire ai propri figli un insegnamento bilingue, di soddisfare le esigenze dei bambini e il piacere di insegnare ai propri figli.
Altri motivi possono essere esperienze negative a scuola, conflitti con altri altri bambini, bullismo e la carenza di mezzi finanziari per pagare una scuola privata. Alcuni cantoni consentono anche di adottare questa forma di scolarizzazione a giovani musicisti che vanno in tournée o a bambini i cui genitori hanno un lavoro itinerante.
L’insegnamento domestico è consentito in 16 dei 26 cantoni svizzeri. Secondo il quotidiano Tages-Anzeiger, Vaud ha il maggior numero di allievi istruiti a casa (650); seguono Berna (576), Argovia (246) e Zurigo (240).
Basilea Città, che richiede la prova che un bambino non sia nelle condizioni di frequentare una scuola regolare prima di concedere l’autorizzazione, risulta non avere allievi istruiti a casa. Lo stesso vale per il Ticino.
Alcuni cantoni, come Vaud e Neuchâtel, richiedono semplicemente che le autorità siano informate, mentre Berna e Ginevra è necessario richiedere un’autorizzazione per istruire i bambini a domicilio. Il Vallese e Friburgo richiedono addirittura che un genitore sia un insegnante qualificato.
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