Una carta ecumenica per l’unità dei cristiani

Le Chiese svizzere hanno sottoscritto domenica la Charta oecumenica europea. È il primo documento comune delle Chiese cristiane dall'XI secolo a oggi.
Contiene linee guida comuni per l’incremento della collaborazione interecclesiale. La firma è avvenuta nel corso di una cerimonia trasmessa dalle tre reti televisive nazionali.
«La Charta è un impegno comune in vista di una crescente collaborazione fra le Chiese in Europa», ha dichiarato Monsignor Amedeo Grab, presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) durante l’omelia. «Mettiamo in comune le nostre tradizioni, le nostre forze, le nostre esperienze».
«Che la Charta ci conduca ad agire insieme nel dialogo e nel rispetto delle nostre diversità e delle nostre ricchezze», ha aggiunto un altro oratore.
La cerimonia, trasmessa dalle tre reti televisive nazionali, era presieduta dal vescovo della Chiesa cristiano-cattolica Fritz-René Müller. La Charta è stata firmata dai dieci membri della Comunità di lavoro delle chiese cristiane in Svizzera (CLCC-CH) che riunisce cattolici romani, cristiano-cattolici, protestanti, anglicani, luterani, battisti, metodisti e ortodossi.
Verso l’unità
La Charta oecumenica rappresenta un primo passo di riavvicinamento tra le chiese cristiane. Il passo finale potrebbe essere la celebrazione comune della messa o dell’eucarestia. Ma nonostante la volontà di progredire verso l’unità, molte differenze impediscono ancora di arrivare a questo traguardo.
La Charta nasce su iniziativa del Consiglio delle conferenze episcopali europee (Ccee) ed è stata pubblicata a Strasburgo nella Pasqua del 2001 al termine dell’incontro delle chiese cristiane d’Europa.
In quell’occasione, il documento era stato firmato dal Cardinale Vlk, presidente del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa e dal metropolita Jeremie, presidente della Conferenza delle chiese europee (protestanti, anglicani e ortodossi).
La Charta, che non ha valore vincolante, si fonda sul riconoscimento della «libertà di religione e coscienza» e sull’impegno «ad opporsi ad ogni tentativo di abusare della religione e della chiesa a fini etnici e nazionalisti e a qualsiasi forma di nazionalismo che conduca all’oppressione di altri popoli e di minoranze nazionali». I firmatari s’impegnano a combattere «tutte le forme di antisemitismo e antigiudaismo nella chiesa e nella società».
swissinfo e agenzie
L’idea di una Carta ecumenica è nata nel corso della seconda assemblea ecumenica europea di Graz (1997).
Il documento è stato firmato nel 2001 a Strasburgo dai rappresentanti dei consigli europei delle varie chiese cristiane.
In Svizzera, la Carta è stata firmata il 23 gennaio nella collegiale di St. Ursanne, nel canton Giura.
Firmatari: cattolici, riformati, cristiano-cattolici, metodisti, battisti, luterani, ortodossi, anglicani, Esercito della salvezza.

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