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TPF: pene con la condizionale per gli Hells Angels

(Keystone-ATS) Il Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona ha condannato l’ex presidente dell’Hells Angels Motorcycle Club di Zurigo a una pena detentiva di due anni con la condizionale. Altri due membri del gruppo motociclistico sono stati condannati a pene con la condizionale, mentre per un terzo le accuse sono state archiviate.

L’ex presidente era accusato di ripetuta violazione della legge sugli stupefacenti negli anni 2003-2004 (coltivazione e vendita di marijuana), tentata estorsione, tentato sequestro di persona (un uomo ritenuto al corrente delle circostanze in cui era stata rubata la moto di un membro del club) e preparazione di una rapina a un portavalori.

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Gli altri due “biker” giudicati colpevoli – coinvolti in alcuni degli stessi reati con ruoli minori – dovranno scontare rispettivamente una condanna a dieci mesi con la condizionale e una pena pecuniaria di 240 aliquote giornaliere da 30 franchi, anche questa sospesa con la condizionale. Tutti gli imputati contestavano le accuse, fondate in gran parte su intercettazioni telefoniche e misure di sorveglianza. La difesa chiedeva l’assoluzione.

Una storia lunga

Le indagini contro gli Hells Angels (“Angeli dell’inferno”) erano state avviate nel gennaio 2003. Il 28 aprile 2004 ci fu una maxi retata a Zurigo, molto mediatizzata, seguita da perquisizioni anche nei cantoni di Argovia, Soletta e Vaud. All’operazione parteciparono circa 300 agenti. Tredici in tutto furono le persone arrestate, accusate in primo luogo di partecipazione e sostegno a un’organizzazione criminale. Nel dicembre del 2010 il MPC era però stato costretto a ritirare l’accusa principale in mancanza di prove concrete.

In un primo processo, nel maggio del 2011, il TPF aveva condannato un Hells Angel zurighese di 53 anni a tredici mesi di detenzione, sospesi con la condizionale, per aver coltivato e venduto marijuana.

L’attuale processo era stato aggiornato dalla corte federale lo scorso 17 ottobre, a causa di elementi di prova incompleti e raccolti in modo disordinato dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC).

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