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Frontalieri, scelta necessaria per PPD

Questo contenuto è stato pubblicato il 30 giugno 2011 - 19:48 minuti
(Keystone-ATS)

Il PPD, in un comunicato, afferma di condividere la decisione difficile, ma necessaria del Consiglio di Stato, che ha voluto lanciare un segnale a Berna e a Roma inteso a risolvere i problemi cui siamo confrontati con l'Italia.

Al momento viene corrisposto il 50% del ristorno dell'imposta alla fonte sul reddito dei frontalieri. Il restante 50% verrà versato in un secondo momento in attesa che fra i due Stati vengano riprese le trattative volte a ridefinire l'accordo sull'imposizione dei frontalieri.

Non si tratta di un gesto di ostilità nei confronti dei nostri vicini, quanto piuttosto di un segnale politico finalizzato a sbloccare una situazione che penalizza il nostro Cantone nell'ambito dei rapporti con l'Italia, afferm,a il PPD ticinese.

Il deposito su un conto vincolato del 50% dell'imposta alla fonte dovuta e riconosciuta all'Italia non dovrebbe arrecare pregiudizi ai Comuni di frontiera, beneficiari dell'imposta e con i quali il Ticino ha sempre intrattenuto ottimi rapporti. Tanto più se si considera che il conto verrà svincolato non appena Berna e Roma avranno riattivato i negoziati.

Il PPD auspica quindi che la Confederazione si attivi quanto prima per rinegoziare l'Accordo sui frontalieri del 1974, abbassando e adeguando l'aliquota fissata al 38,8%, come per altro chiesto con una recente iniziativa cantonale - approvata a larghissima maggioranza dal Gran Consiglio - presentata dagli allora deputati Regazzi, Beltraminelli e Jelmini a nome del gruppo PPD.

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