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USA: CIA senza pace, smontata prova per guerra Iraq

(Keystone-ATS) In principio erano le armi di distruzione di massa, poi mai trovate, ma c’erano anche i collegamenti tra al Qaida e Saddam Hussein prima degli attacchi dell’11 settembre: ora viene fuori però che la CIA a quei collegamenti non credeva affatto, e lo fece sapere in segreto alla Casa Bianca, ma il presidente George W. Bush li menzionò invece tra i motivi fondamentali per scatenare la guerra all’Iraq, nel 2003.

A rivelarlo è stato il capo della CIA, John Brennan, proprio nel momento in cui la sua Agenzia è nella bufera dopo la diffusione del rapporto della Commissione intelligence del Senato sul programma di brutali interrogatori, ovvero di torture, che ha applicato dopo l’11 settembre 2001.

Alla base della presunta complicità tra il dittatore di Baghdad e l’internazionale del terrore c’era un incontro tra uno 007 iracheno e l’egiziano Mohammed Atta, che era a capo del dei dirottatori dell’11 settembre, che secondo fonti dei servizi segreti cechi aveva avuto luogo a Praga nell’aprile del 2001, ossia pochi mesi prima degli attacchi all’America.

Ma in un informazione dell’Agenzia all’amministrazione Bush datato 13 marzo 2003 si sosteneva che quell’incontro probabilmente non c’era mai stato, ha spiegato il direttore della CIA, John Brennan, in una lettera inviata ieri al senatore democratico Carl Levin, capo della Commissione forze armate del Senato, includendo anche parte di quel documento, poi rivelato da Levin.

In pratica, la CIA spiegava che “non c’è un esperto di antiterrorismo della CIA o dell’FBI che (…) abbia affermato di avere prove o di sapere che (Atta) c’era davvero (a Praga). In realtà, le analisi suggeriscono il contrario”.

Ma ciò nonostante, il vicepresidente Dick Cheney sosteneva che i contatti tra al Qaida e Saddam erano “stati provati”, e una settimana dopo iniziarono i bombardamenti su Baghdad.

Del resto, poco più di un mese prima, l’allora capo della CIA, George Tenet, era stato accanto all’allora segretario di Stato Colin Powell mentre pronunciava il celebre discorso al Consiglio di sicurezza dell’ONU proprio per spiegare che Saddam avesse armi di distruzioni di massa e contatti con al Qaida.

E ora Levin attacca: “C’era una campagna orchestrata per conto dell’amministrazione Bush per collegare nella mente dell’opinione pubblica l’Iraq all’orrore degli attacchi dell’11 settembre”, ha affermato in Senato, aggiungendo che “secondo i sondaggi di opinione, nella settimana prima della guerra in Iraq, la metà o più degli americani credeva che Saddam fosse direttamente coinvolto negli attacchi” e “gli americani che hanno creduto ad un collegamento tra l’Iraq e l’11 settembre hanno a stragrande maggioranza sostenuto l’idea di invadere l’Iraq”. Ma si tratta di un collegamento “che era una fiction”, ha affermato Levin.

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