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Vertenza Hollywood, ultime ore per evitare sciopero

La Iatse è pronta a scendere in sciopero per la prima volta nei suoi 128 anni di vita. KEYSTONE/AP/Chris Pizzello sda-ats

(Keystone-ATS) Il negoziato tra il sindacato dei “lavoratori invisibili” di Hollywood e l’alleanza delle major è entrato nel fine settimana cruciale: lunedì scadono i termini posti dalla International Association of Theatrical Stage Employees (Iatse).

Non è chiaro quanto le parti siano distanti sui nodi cruciali della vertenza che includono più pause sul set, nuove scale salariali che tengano conto del successo dello streaming e la stabilita’ dei fondi pensione.

All’inizio di ottobre i lavoratori avevano dato mandato al loro presidente di indire uno sciopero – il primo in 128 anni di storia dell’organizzazione – con percentuale “bulgara” del 98,7% dei voti favorevoli. Se le parti non raggiungeranno un accordo, si chiuderanno di fatto set cinematografici e televisivi in tutti gli Stati Uniti.

I negoziati erano fermi da maggio e la minaccia del sindacato ha dato ai produttori una scossa: “Non credo che ci sia mai stato un momento migliore per trattare”, ha detto a “Variety” John Lindley, presidente della International Cinematographers Guild: “Non avevo mai visto prima questo tipo di unita”. Paradossalmente a Hollywood non c’è mai stato tanto lavoro come oggi. Dopo il lockdown da Covid, l’industria dei sogni e’ tornata ad essere attiva come non mai specialmente nel settore delle tv. C’è tanta richiesta che le produzioni hanno difficoltà a trovare operatori, montatori, costumisti, tecnici del suono, truccatori: tutto il personale tecnico, insomma, necessario a mandare avanti la lavorazione di nuovi film e serie televisive.

Questa e’ una delle cause dei lunghi orari di lavoro, ma anche un motivo di forza per i lavoratori del settore. Lo sciopero, se verrà indetto la prossima settimana, sarà uno soltanto in un panorama sindacale sempre più infuocato: migliaia di operai della John Deere hanno picchettato gli impianti in Iowa dopo che l’azienda di trattori e altri attrezzi agricoli ha bocciato il nuovo contratto, mentre per la prima volta in 50 anni la produzione dei cereali Kellogg in tutta America e’ entrata in limbo dopo che 1.400 lavoratori hanno incrociato le braccia.

Per Hollywood, se non sarà trovato accordo alla mezzanotte di lunedì (ora di Los Angeles), 60mila persone fermeranno il lavoro, ha detto Matthew Loeb, presidente del sindacato. La Iatse ha già pronta la mappa dei picchetti davanti a Sony, Fox, Paramount, Warner Bros, Universal e Disney e altri studi minori da santa Clarita alla Orange County. Anche i produttori hanno preparato piani di emergenza anche se molti prevedono un accordo all’ultimo momento: “Per gli studi i costi di uno sciopero sarebbero più alti di quanto chiedono i sindacati”, ha detto una fonte dell”Hollywood Reporter’.

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