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Hockey: la Svizzera esce a testa alta

Mark Streit (a destra) e la nazionale svizzera malmenati dalla Slovacchia Keystone

Come era successo nei quarti di finale dell’anno scorso, la Slovacchia si è rivelata un avversario troppo forte per la nazionale rossocrociata.

La squadra di Ralph Krueger raggiunge comunque il suo obiettivo, terminando i Mondiali di Praga all’ottavo posto.

Lo scoglio slovacco era decisamente troppo difficile da superare. Secondo logica, la nazionale svizzera si è dovuta inclinare nei quarti di finale dei Mondiali di Praga. Una sconfitta onorevole (3-1), che lascia poco spazio ai rammarichi.

“Per riuscire nell’impresa, avremmo dovuto giocare una partita perfetta e mostrarci più efficaci nelle fasi di superiorità numerica, senza commettere un solo errore”, dichiara l’allenatore Ralph Krueger.

Malgrado i rossocrociati siano andati in rete per primi, la pressione degli slovacchi era troppo forte e neanche le eccellenti parate del portiere Martin Gerber hanno potuto contenere le avanzate delle star della National Hockey League americana (NHL).

Dopo il pareggio a metà partita, la bilancia si è spostata definitivamente in favore degli slovacchi, che con altre due reti hanno si sono conquistati un posto per le semifinali di sabato.

Un dettaglio curioso: nella sfida dello scorso anno a Helsinki, la Svizzera si era inclinata con lo stesso risultato finale e con i medesimi parziali (1-0, 0-2, 0-1), dopo essere passata in vantaggio per prima.

Il coach slovacco Frantisek Hossa rende comunque omaggio alla prestazione della nazionale elvetica: “Questa volta abbiamo avuto più difficoltà dell’anno scorso”.

Bene, ma si può fare meglio

A dodici mesi di distanza, la constatazione è identica: anche per una squadra rossocrociata di buon livello, l’armata delle vedette della NHL – Jozef Stumpel, Miroslav Satan, Pavol Demitra e Zdeno Chara per citarne alcune della squadra slovacca – rappresentano un ostacolo praticamente insormontabile.

L’ottavo posto di quest’anno è sicuramente soddisfacente, sebbene qualcuno sperava qualcosa di più: “Avremmo potuto ottenere un risultato ancora migliore e creare la sorpresa”, afferma il bernese Martin Steinegger, uno dei giocatori più validi della selezione elvetica.

Ma la Svizzera disponeva effettivamente delle carte giuste per riuscire nell’impresa? Difficile da credere. La strada verso i quarti di finale è stata tortuosa.

Dopo una sonante vittoria contro la Francia, la nazionale elvetica ha dovuto faticare non poco per strappare la vittoria decisiva contro la Germania, dopo due pareggi contro Austria e Lettonia.

Contro le grandi – Canada, Repubblica Ceca e Slovacchia – i rossocrociati non hanno certo demeritato, ma è sempre mancato quel qualcosa che contraddistingue l’elite dell’hockey mondiale.

Prossimo obiettivo: Torino

Voltata la pagina dei Mondiali 2004, si pensa ora alle Olimpiadi invernali 2006. Il biglietto per Torino sarà messo in palio nel torneo di qualifica che si organizzerà l’anno prossimo in Svizzera.

Gli avversari degli elvetici saranno Danimarca, Giappone ed una terza squadra non ancora definita. Con tutto il rispetto dovuto, delle formazioni più che abbordabili. Ben al di sotto della selezione slovacca, candidata al titolo mondiale.

swissinfo, Jonathan Hirsch
(traduzione dal francese: Luigi Jorio)

Durante il primo turno, la Svizzera ha battuto nettamente la Francia (6-0), ha pareggiato contro l’Austria (4-4) ed ha perso contro il Canada (1-3), i detentori del titolo.

Nella seconda fase ha pareggiato contro la Lettonia (1-1), si è inclinata contro i padroni di casa della Repubblica Ceca (1-3), prima di strappare la vittoria della qualificazione contro la Germania (1-0).

Nei quarti di finale è stata eliminata dalla Slovacchia (3-1), campione del mondo nel 2002.

Le prime otto squadre della classifica internazionale sono qualificate d’ufficio per le Olimpiadi 2004.

Poiché nona, la Svizzera deve partecipare ad un torneo di qualifica, che si svolgerà sulle nostre piste nel febbraio 2005.

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