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Il FC Vaduz pronto a riscrivere la storia svizzera

Il difensore Gilberto Reis e i compagni di squadra del Vaduz sono ad un soffio dalla storica promozione Keystone

La squadra del Liechtenstein potrebbe diventare il primo club straniero ad evolvere nell'élite del calcio elvetico. Unico problema: la legittimità di un eventuale titolo svizzero è già sin d'ora messa in discussione.

Con tre punti di vantaggio sull’AC Bellinzona, seconda in classifica, a due turni dalla fine del campionato di Challenge League (serie B), la compagine del Vaduz è ad un passo da un risultato storico.

Dopo aver militato per oltre 60 anni nelle leghe inferiori del calcio svizzero, l’unica squadra di professionisti del Liechtenstein spera nel definitivo salto di qualità: con la promozione in Super League (serie A) si troverebbe a giocare nei moderni stadi di Basilea, Zurigo o Berna, ritoccati a dovere in vista dell’Euro 2008.

Una bella soddisfazione per il piccolo stato alpino incastonato tra Svizzera e Austria, che con i suoi 1’700 giocatori tesserati per 35’000 abitanti è tra i paesi con il più alto tasso di calciatori del mondo.

Accordo con i club

«Un paio di anni fa – spiega a swissinfo il presidente della Swiss Football League (SFL) Edmond Isoz – abbiamo stipulato una convenzione con il Vaduz per consentire la sua promozione nel massimo campionato svizzero».

«L’accordo è stato accettato dalla stragrande maggioranza dei club elvetici – puntualizza – ma non nascondo che ci sono state anche diverse reticenze: alcuni non volevano assolutamente avere degli “stranieri” nell’élite del calcio rossocrociato».

Secondo la convenzione, in caso di promozione in Super League il FC Vaduz sarà chiamato a versare alla SFL – oltre alla tassa annuale e al contributo per le spese di arbitraggio – anche una quota di partecipazione. I dettagli finanziari rimangono confidenziali, anche se il quotidiano Le Temps avanza la cifra di 250’000 franchi.

Sottoposto per il resto ai medesimi diritti e oneri finanziari delle squadre elvetiche, il FC Vaduz non può tuttavia contare sui fondi destinati alla formazione dei giovani.

Più svizzero degli svizzeri

Il legame che avvicina il (piccolo) mondo del pallone del Principato alla Svizzera non si limita agli accordi intersocietari. Alla testa del Vaduz troviamo infatti una vecchia conoscenza del calcio elvetico: quell’Heinz Hermann dalla bionda chioma che durante gli anni ’80 è stato il punto di riferimento della nazionale rossocrociata.

Commissario tecnico della nazionale del Liechtenstein (composta quasi esclusivamente dai giocatori del Vaduz) è invece Hans-Peter Zaugg, ex allenatore della selezione elvetica e campione svizzero con il Grasshopper di Zurigo.

«Senza dimenticare – sottolinea Isoz – che nel Vaduz giocano molti più giocatori svizzeri rispetto a diversi club elvetici».

Il dilemma del titolo

La partecipazione del Vaduz al massimo campionato elvetico solleva però un grosso interrogativo: può una squadra estera aggiudicarsi il titolo di campione… svizzero?

Le opinioni in merito sono divergenti, riconosce Isoz. Ad ogni modo, anche se si dovesse classificare al primo posto della serie A, il Vaduz non potrà accedere alle coppe europee, sottraendo così il privilegio ad un club svizzero. «Il Vaduz può partecipare alle competizioni europee solamente qualificandosi nel quadro della Coppa del Liechtenstein».

«Prima di parlare di campione – puntualizza il presidente della SFL – bisogna però guardare la realtà». In Liechtenstein ci sono 35’000 abitanti, con uno stadio che accoglie mediamente 1’000 spettatori. Dall’altra abbiamo club come il Basilea o lo Young Boys di Berna con 20-30’000 persone a partita ed un budget di 20-30 milioni franchi. Anche Davide farebbe fatica a spuntarla, se di fronte si trova non uno ma diversi Golia…

«Se il Vaduz dovesse diventare campione, sarebbe un fallimento dichiarato del calcio svizzero», osserva Edmond Isoz.

«Per vincere un campionato non basta la simpatia: ci vogliono i mezzi economici per essere competitivi. E i buoni giocatori di Vaduz preferiranno andare a giocare a Basilea o a Zurigo, assicurandosi così salari migliori».

swissinfo, Luigi Jorio

Il Fussball Club Vaduz è stato fondato nel 1932. Partecipa al campionato di calcio svizzero dal 1933 e nel 2001 è stato promosso nell’odierna Challenge League (serie B).

Tutte le squadre del Liechtenstein militano nelle divisioni svizzere, in particolare nei tornei della regione di San Gallo. I giocatori sono iscritti alla Swiss Football League e godono degli stessi diritti dei calciatori di club elvetici.

Unica squadra professionista del Principato, il Vaduz detiene il record europeo di vittorie nella Coppa nazionale, essendosi aggiudicato il trofeo per ben 37 volte.

Gioca i suoi incontri casalinghi al Rheinpark Stadion (capienza: 6’127 persone). Per la stagione 2007-2008 dispone di un budget di 4,6 milioni di franchi, il più importante della Challenge League. I principali sponsor sono la Liechtensteinische Landesbank e la società di gestione patrimoniale MBPI.

La partecipazione della squadra del Vaduz al campionato svizzero non è l’unico esempio in Europa di torneo misto.

Svizzera: tra il 1914 e il 1923, il club ticinese del FC Chiasso fu ammesso dapprima nella serie Promozione (l’allora serie B) ed in seguito nella Serie A del campionato italiano.

Italia: la società del San Marino Calcio milita nelle divisioni italiane dal 1960.

Francia: la squadra del Principato di Monaco è tra i club più antichi della Federazione francese di football. Si è aggiudicata il titolo nazionale a sette riprese.

Galles: nonostante esista un campionato nazionale, le squadre più importanti del paese (Cardiff City, Swansea City e Wrexham) giocano nelle divisioni inglesi. Il Cardiff City è stato l’unico club non inglese ad essersi aggiudicato la Coppa d’Inghilterra.

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