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L’Euro 2008 visto da Alexander Frei

Approdato nel 2006 a Dortmund, Frei ha subito saputo conquistare i tifosi del Borussia Keystone

Anche a Dortmund, Alex Frei viene acclamato come un eroe del pallone. Da due anni, l'attaccante svizzero gioca e segna con la maglia del Borussia Dortmund. Dopo una lunga pausa dovuta a vari infortuni, lotta a denti stretti per ritornare nella rosa dei giocatori titolari.

Reduce da due interventi chirurgici, il primo all’anca e il secondo al polpaccio, che lo hanno messo fuori gioco per più di sei mesi, da un paio di settimane Alex Frei ha ripreso ad allenarsi con i suoi compagni del Borussia Dortmund. Per il momento, nelle partite di Bundesliga, l’allenatore preferisce schierarlo con il contagocce.

swissinfo: A Dortmund ti abbiamo visto nuovamente in azione sul campo, ma per il momento non sei ancora andato a rete. Non hai ancora recuperato al 100%?

Alex Frei: Non sono ancora ai livelli del maggio 2007, ma mi sento in grado di giocare per 90 minuti di fila. Per essere di nuovo in forma perfetta mi manca ancora l’uno-due per cento e una rete per tornare quello che ero.

swissinfo: Tutti si aspettano che torni a segnare…

A.F.: La gente dice che Frei è ritornato, che gioca bene, ma che non ha ancora segnato. Nei brevi momenti in cui sono stato in campo nelle ultime partite ho però già fornito tre assist. Non è male, considerato che sono stato fuori sette mesi per infortunio. Detto questo, so che le aspettative sono grandi.

swissinfo: Oggi Köbi Kuhn è venuto qui a Dortmund per incontrarti. Di che cosa vuole parlarti il commissario tecnico della nazionale?

A.F.: L’argomento della nostra conversazione non è di dominio pubblico.

swissinfo: Recentemente Kuhn ti ha nominato capitano della nazionale svizzera. Pensi che l’aver assunto un comportamento esemplare abbia a che vedere con la sua decisione?

A.F.: Sono diventato il capitano della nazionale perché l’allenatore è convinto che io debba essere il braccio che porta in campo le sue idee.

swissinfo: Sinora nessun’altro allenatore della nazionale ha ottenuto tanti successi quanti Köbi Kuhn. Che cos’ha che altri non hanno?

A.F.: Uno dei suoi meriti è certamente quello di trattare tutti allo stesso modo, ossia da adulti, non importa se la persona che si trova davanti ha 34 oppure soltanto 16 anni. Non tutti gli allenatori sanno fare altrettanto. Insomma, Kuhn trova la via di mezzo tra il bastone e la carota.

swissinfo: E che cosa invece riesce meno bene a Köbi Kuhn?

Lavoro con lui da sette od otto anni e non ho mai avuto un problema. Lo prendo così com’è, con i suoi pregi e i suoi difetti.

swissinfo: Tra poche settimane in Svizzera prenderà il via un evento calcistico seguito da milioni di spettatori. Nelle amichevoli di preparazione la nazionale rossocrociata ha suscitato impressioni contrastanti. Secondo te qual è il suo reale stato di forma?

A.F.:Siamo certamente una buona squadra, ma non una di classe mondiale. Se la giornata è giusta possiamo battere tutti.

swissinfo: Ma se è sbagliata la Svizzera può anche perdere contro tutti…

A.F.: È ancora questo il nostro problema, mentre non lo è per squadre come l’Italia o la Germania. Ciò nonostante siamo perfettamente in grado di competere per il titolo. Io sono il capitano di questa squadra e voglio diventare campione d’Europa; voglio scattare avanti e trascinare tutti con me. Sarei un pessimo capitano se mi accontentassi soltanto di vincere le partite del nostro gruppo.

swissinfo: Gli europei devono ancora cominciare e già si parla di ciò che verrà dopo. Il successore di Köbi Kuhn è già stato designato. Che cosa ne pensi di Othmar Hitzfeld?

A.F.: Othmar Hitzfeld è l’artefice di grandi successi e il fatto che la sua squadra, il Bayern Monaco, si trovi attualmente in vetta alla classifica della Bundesliga tedesca ne è la dimostrazione. Per ottenere simili risultati devi essere un grande allenatore. Al momento mi concentro sulla preparazione agli europei con Kuhn. Poi, quando sarà il momento, prenderò congedo da un uomo straordinario e da un allenatore che mi è sempre stato vicino mentre diventavo grande. Dopodiché sarò ben contento di lavorare Hitzfeld per centrare la qualifica ai mondiali in Sudafrica. Ma questo è un futuro ancora molto lontano, ciò che conta adesso è Euro 2008.

swissinfo, intervista di Peter Siegenthaler
(traduzione e adattamento di Sandra Verzasconi Catalano)

La carriera di Alex Frei, nato il 15 luglio 1979 a Basilea, inizia nel 1997 con la maglia della squadra renana, che però lo mette poco in campo.

Nel 1998, passa all’FC Thun, ai tempi ancora una squadra di Challenge League.

Dopo una stagione soltanto, segue il suo allenatore André Egli all’FC Lucerna.

Nel 2001, conquista la Coppa Svizzera con il Ginevra Servette.

Un anno più tardi, firma un contratto con la squadra francese del Rennes. Nella stagione 2003/2004 si aggiudica il titolo di capocannoniere nella massima divisione del calcio transalpino.

Nel 2006, viene ceduto per circa 4 milioni di euro al Borussia Dortmund, un club della Bundesliga tedesca. Alla sua prima stagione in giallo-nero, Alex Frei realizza 16 reti.

Un’operazione all’anca nel maggio del 2007 e due strappi muscolari sul finire dell’estate dello stesso anno lo costringono a uno stop fino all’inizio del 2008.

Con 32 reti messe a segno nei 56 incontri disputati in maglia rossocrociata dal 2001, Alex Frei è anche il secondo miglior marcatore di tutti i tempi della nazionale, dopo Kubilay Türkylmaz.

Da un anno porta la fascia di capitano della nazionale svizzera di calcio.

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