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Persiste la minaccia dell’aids

In occasione del lancio della campagna Stop Aids 2003, gli specialisti della prevenzione ricordano che l'aids rimane una grave minaccia.

Le tri-terapie non curano la malattia, e si è ancora lontani dalla commercializzazione di un vaccino.

Dopo l’annuncio dell’inizio dei test del vaccino profilattico contro l’aids, sono gli stessi ricercatori a ricordare certe verità.

«Non bisogna dimenticare», insiste Jean-Pierre Kraehenbuhl, «che l’aids rimane una grave minaccia per tutti, se non ci si protegge».

«Le tri-terapie non curano», ricorda il professore, «ma si limitano a bloccare l’evoluzione della malattia. E per quanto concerne il vaccino, nel migliore dei casi sarà messo in commercio fra otto anni».

Il parere dei ricercatori è d’altronde largamente condiviso dagli specialisti della prevenzione.

Nella sua campagna Stop Aids 2003, lanciata il 15 aprile, l’Ufficio federale della salute pubblica (UFSP) ricorda che bisogna restare vigilanti.

Secondo le cifre pubblicate dall’UFSP, nel 2001 il numero di infezioni da HIV è aumentato, in Svizzera, del 7,7 percento. E per il 2002, si parla di un aumento del 25,5 percento, mentre in precedenza queste proporzioni diminuivano regolarmente dal 1992.

Una situazione molto inquietante. Ragione per cui l’Aiuto svizzero contro l’aids ha rafforzato la sua offerta di servizi, specialmente sul suo sito internet. Con delle informazioni rivolte a tutte e a tutti, senza alcun tabù.

swissinfo, Jean-Louis Thomas
(traduzione: Fabio Mariani)

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