Abbonamento a servizi porno: SECO inoltra ricorso
(Keystone-ATS) La Segreteria di stato dell’economia (SECO) ha inoltrato ricorso dopo la decisione della Procura svittese di non aprire un procedimento penale relativamente a una contestata prassi commerciale in base alla quale numerosi utenti di smartphone si sono loro malgrado ritrovati abbonati a servizi pornografici via internet, con relative ingiunzioni di pagamento.
In maggio la SECO, viste le proteste degli interessati, aveva presentato denuncia contro il fornitore e due società di incasso, di cui una con sede a Lachen (SZ), accusati di aver utilizzato metodi sleali.
La Procura svittese, dopo una serie di test, non aveva però rilevato aspetti penali, affermando che gli utenti venivano informati sulle pagine internet dei costi e della possibilità di disdire gratuitamente l’abbonamento nel giro di 72 ore.
Secondo la SECO, ha detto un portavoce confermando una notizia del “Tages-Anzeiger”, le autorità inquirenti non hanno considerato nella loro indagine tutti i punti di rilevanza penale. Il ricorso è stato inoltrato presso il Tribunale cantonale di Svitto. Spetterà ora ai giudici decidere se sulla vicenda debba essere avviato un procedimento.