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Averi a vista tornano a scendere dopo il record di fine agosto

La politica monetaria ha un ruolo sempre più importante in ambito economico. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Tornano a scendere gli averi a vista della Banca nazionale svizzera (BNS), un parametro osservato con attenzione dagli esperti perché – quando in crescita – può rappresentare un indizio di un possibile intervento sul mercato dei cambi.

La settimana scorsa gli attivi in questione si sono attestati a 714,9 miliardi di franchi, 0,3 miliardi in meno rispetto ai sette giorni precedenti, ha indicato oggi l’istituto. Si tratta del primo calo dopo quattro aumenti consecutivi. Il parametro torna così ad allontanarsi un poco dal record assoluto di 715,2 miliardi di franchi raggiunto a fine agosto, una montagna di denaro che supera l’intero prodotto interno lordo elvetico (Pil), attestatosi nel 2020 a 706 miliardi di franchi.

I conti in questione vengono sorvegliati dagli esperti perché una loro sensibile progressione costituisce un indizio che fa appunto pensare a interventi della BNS sul mercato per evitare che il franco si apprezzi. Questo poiché quando l’istituto compra divise il corrispettivo in franchi viene accreditato sul conto della banca interessata all’operazione.

Al momento il corso dell’euro si situa poco sotto 1,09 franchi. Nell’ultima analisi trimestrale della situazione economica e monetaria, lo scorso 17 giugno, l’istituto guidato da Thomas Jordan aveva parlato ancora una volta di una valutazione elevata del franco. Come noto la BNS oltre che con gli acquisti agisce anche con una seconda leva, quella del tasso direttore negativo, che si trova sotto lo zero ormai da sei anni e mezzo.

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