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AVS: dal 2020 garantire finanziamento

(Keystone-ATS) Fino al 2020 l’AVS non presenterà grossi problemi, ma a partire da quella data serviranno riforme per garantirne il finanziamento. È quanto comunica oggi l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) presentando quattro diversi studi.

Due delle ricerche commissionate vertono sui meccanismi di regolazione nell’AVS, un terzo analizza gli effetti della generazione del baby boom e un quarto fa luce sulle conseguenze delle diverse aspettative di vita in Svizzera.

Poiché la popolazione svizzera invecchia e la generazione del baby boom sta raggiungendo l’età del pensionamento, ben presto le entrate non basteranno più a coprire le uscite, scrive l’UFAS. Per questo motivo, stando alle ultime previsioni, dopo il 2020 il patrimonio dell’AVS subirà una rapida erosione.

Un altro fattore da tenere in considerazione è che la popolazione raggiungerà i 9,5 milioni entro il 2040, e la quota di pensionati passerà dall’attuale 29% al 56% entro il 2060. Con questa evoluzione è necessario intervenire tempestivamente per mantenere l’equilibrio finanziario della struttura previdenziale. I primi pilastri per rendere più sicura l’AVS verranno piantati già quest’anno, ha dichiarato all’ats il direttore dell’UFAS Jürg Brechbühl.

Uno degli studi pone come limite delle correzioni il 2060: una possibilità sarebbe portare la detrazione sugli stipendi dall’attuale 8,4% all’11,3%, oppure si potrebbe portare la quota dell’Imposta sul valore aggiunto (IVA) versata all’AVS dall’attuale 1% al 3,8%.

Inoltre, le pensioni dovrebbero essere ridotte dello 0,4/0,5%, oppure innalzare l’età pensionabile a 70 anni. Gli esperti suggeriscono anche un possibile mix delle diverse varianti proposte. Ad esempio, si potrebbe portare l’età pensionabile a 67 anni entro il 2040, e versare l’1,5% dell’IVA entro il 2060.

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