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Bayer: azionisti si ribellano a cda, spettro scissione gruppo

Il CEO della Bayer, Werner Baumann KEYSTONE/AP/MARTIN MEISSNER sda-ats

(Keystone-ATS) Alta tensione alla Bayer.

Nel giro di 24 ore la maggioranza degli azionisti (il 55%) ha votato contro l’operato dell’amministratore delegato Werner Baumann, costringendo i vertici del gruppo a convocare una riunione d’emergenza, chiusasi nella notte con la conferma del ruolo del ceo, a cui è andata la piena fiducia del consiglio.

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Molti grandi soci si sono detti però a questo punto insoddisfatti della decisione del board, arrivando a far trapelare attraverso fonti citate da Bloomberg, la loro “frustrazione” per la mancanza di rispetto del voto e la volontà di rivedere l’intera strategia del colosso della chimica, considerando persino l’eventualità di una scissione delle attività tra farmaceutiche e della chimica per l’agricoltura.

Alla base di tutto c’è l’acquisto da parte di Bayer dell’americana Monsanto, voluto da Baumann. Un’operazione da 63 miliardi di dollari che ha fatto però perdere al gruppo tedesco 39 miliardi di valore di mercato, a causa della serie innumerevole di cause legali (se ne contano oltre 13 mila) intraprese in America per i danni causati dal diserbante Roundup, utilizzato da Monsanto e considerato cancerogeno.

Indiscrezioni recenti indicano tra gli azionisti di Bayer anche il fondo Elliott, apparentemente favorevole ad una divisione in due delle attività.

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