Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,72%
(Keystone-ATS) La borsa svizzera ha chiuso la settimana con una seduta passata interamente in territorio negativo. L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 5938,06 punti (-0,72% rispetto a ieri), mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,81% a 5450,53 punti.
L’autorità europea di vigilanza diffonderà fra breve i risultati finali dei cosiddetti stress test sulle 91 banche del Vecchio continente: la pubblicazione è a mercati europei ormai chiusi, ma questa scadenza secondo gli operatori ha provocato un certo nervosismo, vista l’incertezza sugli esiti dell’esame.
Negli Usa l’agenzia Standard and Poor’s – come già fatto in precedenza da Moody’s – ha minacciato di abbassare il rating degli Stati Uniti se non sarà trovata una soluzione al problema del bilancio, affrontati in serata anche in un discorso del presidente Barack Obama: “il tempo stringe”, ha detto.
A questo quadro a tinte fosche si sono aggiunte anche le dichiarazioni del presidente della banca centrale americana Ben Bernanke, che parlando davanti a una commissione del Senato ha temperato le speranze riguardo ad interventi di sostegno alla congiuntura. E sul fronte macroeconimico è arrivato il dato di luglio relativo all’indice di fiducia dei consumatori calcolato dall’università del Michigan, in forte calo: questo ha frenato la timida ripresa che le piazze europee stavano ingranando nel pomeriggio, sulla scia del buon andamento del Wall Street, resa dinamica da alcune buone notizie aziendali.
Sul fronte interno va segnalato il tonfo di SGS (-6,90% a 1470,00 franchi), che ha aperto la stagione elvetica dei risultati semestrali deludendo gli investitori. Sotto pressione, una volta ancora, sono risultati inoltre i bancari UBS (-2,07% a 13,70 franchi) e Credit Suisse (-1,54% a 30,12 franchi): quest’ultimo istituto ha annunciato che è sotto indagine negli Usa per aiuto all’evasione fiscale. Male anche gli assicurativi Zurich (-1,11% a 195,50 franchi) – che ha fatto sapere di aver firmato i contratti con Banco Santander per la collaborazione in Sudamerica – e Swiss Re (-1,99% a 44,25 franchi).
Tutti negativi hanno terminato i valori maggiormente legati alla congiuntura come ABB (-1,84% a 20,78 franchi), Adecco (-1,65% a 50,65 franchi) e Holcim (-2,16% a 56,50 franchi). Nel segmento del lusso Swatch (-0,75% a 421,50 franchi) è apparsa un po’ più tonica di Richemont (-1,37% a 53,90 franchi). Fra i pochi titoli in progressione figurano Lonza (+0,30% a 67,95 franchi) e Transocean (+3,74% a 51,05 franchi). Per quanto riguarda i difensivi ha tenuto bene Roche (+0,22% a 136,20 franchi) e pure Novartis (-0,30% a 50,20 franchi) e Nestlé (-0,48% a 51,40 franchi) hanno cercato di resistere alla corrente generale.
Nel mercato allargato in positivo ha chiuso EMS Chemie (+1,13% a 169,90 franchi), che ha presentato un bilancio semestrale conforme alle previsioni degli analisti, mentre è sprofondata Temenos (-20,35% a 18,00 franchi), affossata da una netta correzione al ribasso delle sue previsioni per l’esercizio in corso.