Bulgaria: cade governo dopo le proteste contro la corruzione
Il primo ministro bulgaro Rossen Jeliazkov ha annunciato le dimissioni del suo governo dopo meno di un anno di mandato, a seguito di una serie di proteste anti-corruzione. "Il governo si dimette oggi", ha dichiarato dopo un incontro con i leader dei partiti al potere.
(Keystone-ATS) Negli ultimi tempi si sono intensificate in Bulgaria le proteste contro il governo, accusato di corruzione e collusioni con ambienti mafiosi. Manifestazioni di massa si sono registrate a Sofia, la capitale, e in numerose altre città, l’ultima ieri sera ancora nella capitale con la partecipazione di decine di migliaia di persone.
Jeliazkov, esponente del partito di centrodestra Gerb, che ha formato il suo esecutivo il 16 gennaio scorso in coalizione con i socialisti (Bsp) e il partito populista Itn, doveva affrontare oggi in parlamento il sesto voto di sfiducia da gennaio per gli insuccessi nella politica economica. La mossa del premier ha preceduto il voto.
Il suo governo non disponeva di una maggioranza in parlamento ma contava sull’appoggio incondizionato del Movimento per diritti e libertà – Nuovo Inizio (Dps-Nn), una delle due frazioni della minoranza turca, quella di Delian Peeevski, figura centrale e controversa della politica bulgara, accusato da anni di essere il simbolo della corruzione nazionale.
“Come abbiamo affermato diverse volte, ci rendiamo conto della voce del popolo che chiede le dimissioni del governo. Giovani e anziani, persone di diverse religioni, hanno votato in piazza per le nostre dimissioni, quindi questa energia del popolo deve essere incoraggiata”, ha dichiarato Jeliazkov ai giornalisti.