La Banca nazionale svizzera (BNS) ha subito una perdita di 2,8 miliardi di franchi nel primo semestre 2010, un risultato migliore rispetto alle ultime previsioni: lo scorso 21 luglio l'istituto di emissione aveva infatti ipotizzato un deficit di 4 miliardi.
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L’aumento del prezzo dell’oro e gli introiti generati da investimenti in divise hanno consentito di contenere le perdite “entro certi limiti”, ha indicato venerdì la BNS in una nota. A pesare sui conti sono stati comunque gli acquisti di euro per scongiurare un’eccessiva valorizzazione del franco svizzero nei confronti della moneta unica europea.
Il fondo di stabilizzazione (StabFund) dei cosiddetti “titoli tossici” di UBS ha dal canto suo contribuito positivamente al bilancio con 1,3 miliardi di franchi. I titoli hanno approfittato a loro volta del miglioramento costatato a livello generale sui mercati finanziari.
Le perdite sui cambi si sono attestate a 14,3 miliardi di franchi. Le entrate figurano invece sotto forma di dividendi e interessi, aumenti dei costi e guadagni in capitale per un totale di 3,1 miliardi di franchi.
Il prezzo dell’oro è cresciuto nettamente, soprattutto nel secondo trimestre, tendenza che si è tradotta in una rivalutazione delle riserve auree per 6,8 miliardi di franchi.
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