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Camere: Legge sulle dogane, vincite al lotto e Legge sul CO2

(Keystone-ATS) Il Consiglio nazionale (08.00-13.00 e 15.00-19.00) inizierà la giornata discutendo delle divergenze in merito al diritto di ricorso incluso nella modifica della Legge sui brevetti. In particolare, gli Stati non vogliono concedere tale diritto alle associazioni.

La Camera del popolo si esprimerà in seguito sull’accordo tra Svizzera e Liechtenstein concernente lo scambio di dati sui giocatori oggetto di una misura di esclusione dai giochi in denaro. Vista la vicinanza geografica, i due Paesi ritengono che il riconoscimento reciproco di queste esclusioni costituisca uno strumento adeguato per impedire il turismo del gioco.

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I consiglieri nazionali affronteranno in seguito il dossier relativo alla revisione totale della legge sulle dogane, dopo che nel giugno dello scorso anno entrano entrati in materia contro il parere della commissione preparatoria. La nuova legge mira a semplificare le procedure e le tariffe, nonché ad implementare il processo di digitalizzazione già in corso. Altri elementi della normativa riguardano l’organizzazione delle dogane e i suoi futuri poteri.

Altro tema all’ordine del giorno: la mozione dell’ex senatore” Roberto Zanetti (PS/SO), chi chiede di tassare i vincitori del lotto e di altri giochi in denaro nel loro cantone in cui erano domiciliati al momento della vincita. La riforma, che si applicherebbe unicamente alle somme superiori al milione di franchi, mira a evitare cambiamenti di domicilio per puri motivi fiscali.

Il Consiglio degli Stati (08.15-13.00) inizierà da parte sua la giornata discutendo del credito aggiuntivo – 46 milioni di franchi – per il risanamento degli impianti d’importanza nazionale destinati al carico di autoveicoli. Il finanziamento si aggiunge ai 60 milioni approvati dal Parlamento nel 2018 e interessa in particolare i treni navetta che transitano nelle gallerie del Lötschberg, della Furka, della Vereina e del Sempione.

In seguito i “senatori” affronteranno, a livello di divergenze, la nuova Legge sul CO2. Le due camere si oppongono sulla quota di emissioni che la Svizzera deve ridurre a livello nazionale. Il Nazionale ha inizialmente chiesto di fissarla al 75%, percentuale poi abbassata al 70%. Gli Stati hanno fin qui preferito la versione proposta dal governo, che non contiene obiettivi cifrati ma lascia all’esecutivo l’onere di stabilire la quota della riduzione.

Gli Stati hanno anche sempre respinto la promozione dell’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, sostenuta dal Nazionale. Altra divergenza: contrariamente alla Camera del popolo, i “senatori” non vogliono fissare traguardi intermedi annuali in relazione ai valori obiettivo di emissioni di CO2 per le automobili nuove.

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