Casse pensione: in giacenza oltre 2,7 miliardi “dimenticati”
(Keystone-ATS) Molte persone che cambiano posto di lavoro, cessano l’attività o lasciano la Svizzera si scordano dei soldi versati nella cassa pensione: oltre 2,7 miliardi di prestazioni di libero passaggio dimenticate giacevano lo scorso anno su poco meno di 600’000 conti amministrati dalla Fondazione istituto collettore LPP. Una somma mai raggiunta in precedenza.
Questi soldi vengono per lo più dimenticati in occasione di un cambio di impiego o della cessazione dell’attività lavorativa, rileva Max Meili, direttore della fondazione, interpellato dall’ats.
Tocca infatti al lavoratore preoccuparsi del trasferimento dei soldi versati per la previdenza professionale dalla cassa pensione del vecchio datore di lavoro a quella del nuovo oppure a un altro istituto. Se non lo fa i soldi finiscono, al più tardi due anni dopo l’uscita dalla cassa pensione, sotto l’amministrazione dell’istituto collettore.
Questo, se possibile, contatta il titolare del conto. Se l’interessato, oltre al posto di lavoro, ha cambiato anche indirizzo, la cosa può farsi difficile. L’istituto collettore amministra il denaro finché il titolare non si fa vivo. Grazie a un rilevamento dei dati migliorato e più sistematico vengono reperiti sempre più titolari, rileva Meili.
Una media di 4500 franchi
Nel frattempo è stato possibile contattare il 34% dei circa 900’000 interessati e il 62% del capitale amministrato è “consegnabile”. Tuttavia, in cifre assolute, aumenta anche la quantità di conti in giacenza. Nel 2014 erano 599’212, contro i 426’303 di cinque anni prima. E il capitale “non consegnabile” è salito a oltre 2,7 miliardi di franchi, oltre un miliardo in più rispetto al 2009.
Di solito sono piccole somme di averi di cassa pensione ad essere dimenticati e a finire in gestione dell’istituto collettore. Su certi conti ci sono 10 centesimi appena, la media è tuttavia di non trascurabili 4500 franchi.
Un motivo importante dell’aumento dei conti dimenticati è la globalizzazione, afferma Meili. In primo luogo, sempre più svizzeri si trasferiscono per un certo tempo all’estero, sia per lavoro sia per un congedo temporaneo. E molti dimenticano di far versare gli averi di cassa pensione in Svizzera dalla cassa del vecchio datore di lavoro a un nuovo istituto di previdenza. In secondo luogo, sempre più stranieri vengono a lavorare in Svizzera e non conoscono il sistema previdenziale dei “tre pilastri”, il secondo dei quali è la cassa pensione. Quando tornano in patria lasciano così in Svizzera i soldi versati.
Un altro motivo dell’aumento dei fondi in giacenza – spiega Meili – è che la gente oggi trasloca molto più di prima ed è quindi più difficile da reperire.
Chi ha motivo di pensare di avere “soldi di cassa pensione dimenticati” può rivolgersi all’Ufficio centrale del 2° pilastro. Nel solo 2014 le richieste sono state circa 33’000.