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Chiaro sì alle nuove leggi su stranieri e asilo

Keystone

Le proiezioni dell'Istituto gfs.bern realizzate per conto della SRG SSR idée suisse indicano un chiaro sì popolare (70%) a favore della nuova legge federale sugli stranieri e la revisione della legge sull'asilo.

La maggioranza di popolo e cantoni rifiutano al contrario l’iniziativa COSA, che chiedeva di destinare parte degli utili della Banca nazionale all’AVS.

Le proiezioni dell’Istituto gfs.bern realizzate per conto della SRG SSR idée suisse prevedono un 70% di sì per la nuova legge sugli stranieri e per la revisione della legge sull’asilo ed un 59% di opposizioni all’iniziativa COSA.

Al momento sono disponibili i risultati definitivi di una ventina di cantoni: tutti accettano le nuove norme legislative sugli stranieri e sull’asilo.

Benché parziali, i dati hanno tuttavia già ufficialmente chiarito il destino dell’iniziativa COSA: essendo stata rifiutata da 19 cantoni (l’unico ad accettarla è per il momento Basilea-Città) e necessitando della doppia maggioranza di popolo e cantoni, la proposta della sinistra viene bocciata.

Dal 1891 l’iniziativa COSA diventa così la 146esima a non superare l’ostacolo delle votazioni federali. Sulle 161 sottoposte al popolo dall’introduzione di questo diritto, soltanto 15 sono state approvate.

Stranieri

La nuova norma legislativa sugli stranieri vuole migliorare la loro integrazione, semplificare le procedure d’ammissione e combattere gli abusi in maniera più efficiente. Contro questa legge è stato lanciato un referendum.

La legge riguarda le persone provenienti da paesi che non fanno parte dell’Unione europea e dell’Associazione europea di libero scambio (AELS). In generale, la Svizzera mira ad aprire le sue porte solo a personale extracomunitario estremamente qualificato.

La legge semplifica la situazione degli stranieri che già vivono in Svizzera. Potranno ad esempio cambiare lavoro senza dover richiedere dei permessi e traslocare liberamente da un cantone all’altro se dispongono di un impiego.

Sono tuttavia previsti pure vari inasprimenti. Fra i punti più controversi, vi è quello relativo alla concessione del permesso di domicilio (permesso C), che non sarà più automatica ma dipenderà dal “grado d’integrazione” dello straniero. Le autorità disporranno infine di nuovi strumenti legali per combattere abusi quali il lavoro nero ed i matrimoni “di carta”.

Altri sviluppi

Revisione sull’asilo

Un secondo referendum riguarda la revisione della legge sull’asilo, che prevede diversi inasprimenti voluti da governo e parlamento per combattere gli abusi nel settore.

Secondo le autorità, la tradizione umanitaria della Svizzera non ne sarà penalizzata. Un’opinione tutt’altro che condivisa dai referendisti, che parlano di un clima sempre più aspro nei confronti dei profughi e di violazioni di trattati internazionali sottoscritti dalla Svizzera.

La revisione prevede ad esempio che, in linea generale, nel caso di richiedenti d’asilo privi di documenti non si debba neppure entrare nel merito della loro domanda.

Altre misure contestate: la non attribuzione dell’aiuto sociale ai richiedenti la cui domanda è stata rifiutata (a loro verrebbero garantiti soltanto degli aiuti d’urgenza) e la possibilità d’incarcerare i profughi respinti per un massimo di 24 mesi in attesa della loro espulsione.

La revisione introduce pure alcune facilitazioni, ad esempio per le persone ammesse a titolo provvisorio, che potranno accedere più facilmente al mondo del lavoro.

Utili BNS per le pensioni

Il terzo oggetto in votazione era l’iniziativa popolare lanciata da un comitato di sinistra “per la sicurezza dell’AVS” (COSA). Richiedeva una nuova ripartizione degli utili della Banca nazionale svizzera (BNS) in modo da assicurare le rendite dell’AVS almeno fino al 2015.

La BNS continuerà dunque a suddividere i suoi circa 2.5 miliardi di guadagni annui secondo una chiave di riparto predefinita: due terzi ai cantoni ed un terzo alla Confederazione.

Il Consiglio federale ed il parlamento hanno combattuto l’iniziativa opponendole un controprogetto indiretto. In seguito al rifiuto di COSA da parte di popolo e cantoni, tutti i 7 miliardi di franchi incassati dalla Confederazione con la vendita delle riserve d’oro della BNS saranno attribuiti al fondo AVS.

swissinfo

Domenica 24 settembre i cittadini svizzeri erano chiamati alle urne per esprimersi su tre oggetti federali.

La nuova legge sugli stranieri e la revisione della legge sull’asilo, sostenuti da governo e parlamento, erano combattute da due referendum popolari.

Da parte sua un comitato di sinistra proponeva un’iniziativa costituzionale per attribuire parte degli utili della Banca nazionale svizzera al finanziamento dell’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS), il primo pilastro del sistema previdenziale svizzero.

Per quel che riguarda i due referendum sulle leggi sugli stranieri e sull’asilo, sarà determinante soltanto la maggioranza del popolo.

Trattandosi di una modifica costituzionale, l’iniziativa COSA necessita invece della doppia maggioranza di popolo e cantoni.

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