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Commissione d’ inchiesta parlamentare sul caso Cuomo-Verda in Ticino

Il vice presidente del Gran Consiglio ticinese, il democristiano Fulvio Pezzati in un'immagine del marzo dello scorso anno Keystone

Tutto come previsto. Confrontato con la decisione di istituire una commissione d'inchiesta sul caso Cuomo-Verda, il Gran Consiglio del Canton Ticino ha detto sì all'inchiesta. Dimissionario il vice presidente del Parlamento cantonale Fulvio Pezzati.

Il Canton Ticino ha dunque ufficialmente una Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Cuomo. Lo ha deciso lunedì il Gran Consiglio, ossia il Parlamento cantonale.

In apertura dei lavori il vice presidente, il deputato del Partito popolare democratico (PPD) Fulvio Pezzati ha rassegnato le dimissioni dalle cariche di vice presidente del Gran consiglio ticinese e di capogruppo della frazione parlamentare democristiana cantonale ticinese. La duplice rinuncia è stata motivata dallo stesso Pezzati con l’intenzione di facilitare il lavoro della commissione d’inchiesta sul Ticinogate. “Sono vittima di una profonda ingiustizia -ha detto Pezzati prendendo la parola davanti al Parlamento ticinese- ma mi rendo conto che nei miei confronti non esiste più il necessario sostegno”.

Pezzati, già legale di Cuomo in Svizzera, si asterrà inoltre dal partecipare ai lavori della commissione d’inchiesta e della gestione che si occuperanno del caso Cuomo-Verda. Il deputato democristiano conserva comunque il seggio in seno al Parlamento del Canton Ticino.·

Con la costituzione della Commissione d’inchiesta parlamentare cantonale ticinese sul caso Cuomo-Verda si chiude, per il Ticino, un’estate particolarmente rovente dal profilo della politica e degli intrecci affaristici ad essa collegati.

Un’estate calda che -come hanno osservato molti analisti- ha cambiato il Ticino. Non solo perché ormai si sa che un giudice, il Presidente del Tribunale penale cantonale Franco Verda, sarà processato per ripetuta violazione del segreto d’ufficio, corruzione passiva e favoreggiamento, in relazione ai suoi rapporti con il presunto contrabbandiere delle sigarette Gerardo Cuomo, ma anche perché si è scoperto tutto una retroscena di comportamenti illeciti, oppure discutibili.

Sono finiti in carcere preventivo e sono poi stati rilasciati, oltre a Verda, sua moglie Desirée Rinaldi ed il figlio di Cuomo, Marco. Sono tuttora in carcere il funzionario giurista del Dipartimento istruzione e cultura, Alberto Zoppi, autore di diverse lettere anonime in relazione al caso Cuomo-Verda ed il suo amico-parente-legale Francesco Moretti, che si vantava presso la malavita italiana di avere relazioni preferenziali nell’amministrazione cantonale, per ricevere dei permessi di soggiorno in Ticino. Nel suo studio legale di Lugano gli inquirenti hanno trovato la bellezza di 10 milioni di franchi in contanti. Anche un altro legale, Marcello Quadri, legato professionalmente a Desirée Rinaldi ha visto le mure delle celle pretoriali.

Marcello Quadri non è più oggetto di alcuna procedura penale

In data 20 dicembre 2012, il Ministero pubblico del Canton Ticino ha emesso un decreto di abbandono in merito il procedimento penale per truffa e riciclaggio di denaro nei confronti di Marcello Quadri.

Il Ticino da “Terra di artisti” è forse diventato “Terra di mafiosi” si chiedono in tanti? Il governo, tramite la sua nuova presidente Marina Masoni, ha promesso di trovare tutte le “mele marce”. E così adesso si lavora su diversi livelli, giudiziario e parlamentare, proprio per fare chiarezza.

swissinfo e agenzie

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