
CSt: Basilea Città e Campagna rimangano cantoni “dimezzati”

I cantoni di Basilea Città e Basilea Campagna devono continuare ad avere un solo seggio al Consiglio degli Stati e contare come mezzo cantone nelle votazioni popolari in cui è richiesta la doppia maggioranza.
(Keystone-ATS) Ne è convinto il Consiglio degli Stati che ha respinto – tacitamente – una iniziativa cantonale di Basilea Città.
Nel loro testo, i granconsiglieri basilesi ricordano come la nuova Costituzione federale entrata in vigore il 1° gennaio 2000 non fa più alcuna differenza tra “Cantoni” e “Semicantoni”, ma usa il termine unico di “Cantone”. Ciononostante, la Magna Carta continua a trattare i due Basilea – così come Nidvaldo e Obvaldo, nonché i due Appenzello – come mezzi Cantoni per le votazioni e per l’elezione dei “senatori”, ha spiegato la relatrice commissionale Marianne Binder-Keller (Centro/AG) illustrando le rivendicazioni basilesi.
Per i basilesi di tratta di una “ineguaglianza di trattamento”, “una limitazione considerevole che il Cantone di Basilea Città, quale importante centro urbano, polo economico e Cantone donatore nell’ambito della perequazione finanziaria nazionale, fa sempre più fatica ad accettare”.
Nel testo dell’iniziativa Basilea fa ancora notare come “nell’ottica del principio di uguaglianza giuridica tra gli Stati membri della Confederazione, tutti i Cantoni dovrebbero essere Cantoni a pieno titolo e avere le stesse competenze, gli stessi diritti e gli stessi obblighi”. Del resto, nel 1979 il Giura è divenuto un Cantone a pieno titolo con due seggi agli Stati, ha evidenziato in aula la “senatrice” basilese Eva Herzog (PS).
Sottolineando come la commissione abbia respinto all’unanimità la proposta basilese, Binder-Keller ha fatto notare come lo Stato federale poggi su un equilibrio federativo basato tra i Cantoni più grandi e quelli più piccoli, ma anche secondo criteri politici, linguistici e confessionali. “Se tutti gli ex Semicantoni disporrebbero di due seggi, la Svizzera tedesca avrebbe un peso maggiore, a discapito della Romandia e della Svizzera italiana”, ha sostenuto l’argoviese. “Modifiche alla ripartizione dei seggi sono certo possibili, ma solo nell’ambito di una ipotetica riforma di ampia portata”, ha aggiunto.
Nel 1833, il Canton Basilea, membro della Confederazione dal 1501, fu diviso in due entità separate: Basilea Città e Basilea Campagna. La spaccatura fu il risultato di tensioni crescenti tra la ricca élite urbana della città, che deteneva il potere politico ed economico, e la popolazione rurale, che lamentava discriminazioni e scarsa rappresentanza. La situazione degenerò in scontri armati, culminando con l’intervento della Confederazione, che sancì la separazione ufficiale in due Semicantoni.
Nel corso del Novecento e oltre, ci furono diversi tentativi di riunificazione, sostenuti in particolare da Basilea Città per motivi economici e amministrativi. Tuttavia, il timore di perdere autonomia e il risentimento storico tra le due popolazioni portarono al fallimento di ogni proposta, l’ultima nel 2014, quando una iniziativa popolare fu nettamente bocciata da Basilea Campagna. Oggi, i due Cantoni collaborano su vari progetti, ma la prospettiva di una riunificazione resta remota.