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CSt: parità salariale uomo-donna, tutto rinviato

Il dibattito agli Stati sulla parità è stato seguito anche da diverse consigliere nazionali. Keystone/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) Il Consiglio degli Stati ha deciso di rinviare in commissione la revisione della Legge federale sulla parità dei sessi, reputando il progetto governativo troppo burocratico.

Stando al progetto del Consiglio federale, i datori di lavoro con più di 50 dipendenti dovrebbero effettuare ogni quattro anni un’analisi dei salari facendola verificare da servizi di controllo esterni. La commissione preparatoria si è detta a favore di questa misura, limitando però quest’obbligo alle imprese con oltre 100 dipendenti.

Anche se annacquato rispetto al disegno dell’esecutivo, come denunciato più volte da sinistra, nemmeno i cambiamenti apportati dalla commissione al disegno governativo sono riusciti a raccogliere dietro di sé una maggioranza.

Dopo essere entrata in materia, la Camera ha accolto la richiesta di Konrad Graber (PPD/LU) di rinvio (25 voti a 19 a un astenuto) del progetto alla commissione competente. Benché contrario alle discriminazioni salariali tra uomini e donne, Graber ha sostenuto che un’autodichiarazione da parte delle aziende riguardante il rispetto della parità salariale sia un mezzo più efficace per raggiungere gli obiettivi che si propone il governo.

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