A spasso per la città con Pomodoro

Colpo grosso della città di Lugano, che offre ai turisti un percorso di opere monumentali dell‘artista Arnaldo Pomodoro.
Dopo Parigi e Firenze, le sue sculture arredano ora il centro storico della città, considerata salotto culturale a Sud delle Alpi.
Colonne, sfere, stele, coni e cilindri dal peso di svariate tonnellate: 30 sculture, che fanno riferimento alle forme primordiali, trasformano Lugano in museo a cielo aperto.
Proprio nel momento in cui la situazione turistica, un po’ in tutta la Svizzera, non è esattamente rosea e per la stagione estiva ci sono attualmente poche prenotazioni, Lugano affila le armi: a sorpresa turisti e cittadini si sono svegliati, alcuni giorni fa, con le sculture di Arnaldo Pomodoro sotto le finestre.
Sculture dal fascino arcano
L’iniziativa del Museo d’Arte Moderna della Città di Lugano coinvolge le vie del centro storico, con un percorso che si snoda nella principale area pedonale. Non è la prima volta: nel 1997 Lugano era stata arredata dalle opere scultoree di Fernando Botero; due anni fa, da quelle di Igor Mitoraj.
Oggi è protagonista Arnaldo Pomodoro, tra i più importanti e noti scultori contemporanei, le cui opere, custodite soprattutto nei principali musei del mondo, si contraddistinguono per una straordinaria ricchezza tecnica che trasforma forme classiche in oggetti dal fascino arcano.
Le sculture si aprono in squarci profondi, che rivelano un mondo interiore più complesso di quanto non appaia in superficie, specchio fedele della complessità della nostra società.
Un jolly per il turismo
Un jolly a favore del comparto turistico, settore nevralgico per l’economia cantonale che non può ancora sorridere: la terza mostra di scultura all‘aperto dopo Botero e Mitoraj è destinata a richiamare a Lugano il grande pubblico, attirato anche dalla possibilità di avvicinarsi alle opere, avendo con le stesse un rapporto „sensoriale“.
Ne è profondamente convinto il vicesindaco Erasmo Pelli, che ha sottolineato l‘aspetto turistico dell‘iniziativa, sicuro richiamo di migliaia di persone così come fu in occasione delle altre mostre, ma anche di un‘altra iniziativa all‘aperto.
Ancora in molti ricordano infatti lo spaccato in legno del San Carlino, riprodotto in scala naturale, galleggiante sulle acque del Lago di Lugano.
Firmato dall’architetto ticinese Mario Botta, riproduceva fedelmente lo spaccato dell’interno della Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, costruita dall’architetto ticinese Francesco Borromini verso la metà del ‘600 a Roma.
Palcoscenico all’aria aperta
Con la tappa luganese, un dialogo intenso tra arte e architettura negli spazi più caratteristici della città, Arnaldo Pomodoro realizza sulle sponde del Lago Ceresio ancora una volta la sua massima aspirazione: riuscire ad ambientare le opere in un contesto urbano.
La posa dei bronzi monumentali è stata concertata dall‘artista insieme al dicastero delle attività culturali diretto da Rudy Chiappini, raggiungendo un notevole impatto visivo.
L’allestimento ha difatti trasformato le strade del Centro storico luganese in una sorta di “palcoscenico” en plein air: le diverse postazioni di cui è composta la rassegna sono infatti sempre visibili in prospettiva, dall’una all’altra.
La mostra, fino al 13 giugno, consentirà di ripercorrere tutte le principali tappe della carriera artistica di Arnaldo Pomodoro, dagli anni Sessanta alla produzione più recente.
swissinfo, Maddalena Guareschi, Lugano
Il Museo di Arte Moderna di Lugano offre un sicuro richiamo turistico con la terza mostra di sculture all’aperto, dopo Botero e Mitoraj, nella zona pedonale della città.
30 opere monumentali di Arnaldo Pomodoro formano un percorso artistico dal grande impatto visivo; le sculture si richiamano di tappa in tappa.
Per il dicastero culturale della città, si tratta di un jolly per il comparto turistico che soffre e per il quale si prevede un inizio di ripresa solo a partire dal 2005.

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.