Alloro per un cineasta svizzero

Peter Mettler con il suo film "Gambling, Gods and LSD" ottiene il premio Grand Prix UBS al Festival "Visions du Réel" di Nyon
Frutto di sette anni di lavoro, il lungometraggio propone un periplo meditativo alla ricerca di ragioni per godere della vita. “Gambling, Gods and LSD” ha ottenuto il Grand Prix, dotato di 15’000 franchi, ed il premio del pubblico giovane, dotato di 2’500 franchi.
Nato nel 1958, Peter Mettler è svizzero-canadese. Ha iniziato la sua carriera di cineasta nel 1980. Egli è pure musicista e fotografo.
Un festival unico
113 film di tutti i formati, dal corto al lungometraggio, suddivisi in sette sezioni, provenienti da 22 paesi, soprattutto da Europa, USA, Canada, Giappone e Svizzera, per altrettante visioni soggettive della realtà quante sono gli occhi che la osservano.
Unico nel suo genere in Svizzera, “Visions du réel” ha mostrato nel corso degli anni film che spesso non hanno nulla da invidiare alla fiction, anzi a volte sono molto più interessanti di tanto cinema commerciale. Proprio per non lasciare nello spettatore l’impressione che il documentario sia qualcosa di scientifico e con connotazioni didattiche piuttosto noiose, il festival ha rinunciato quest’anno al termine documentario.
Punti forti
Quest’anno l’accento è stato posto da un lato sulla produzione video che s’interessa all’introspezione, alla famiglia e all’identità di gruppi sociali circoscritti. Poi ci sono stati diversi film di viaggio e infine i film che si occupano di tematiche sociali.
Atelier e forum
Un altro aspetto interessante del festival di Nyon sono gli atelier in cui il pubblico può incontrare i realizzatori e discutere delle loro opere. Ogni giorno inoltre le proiezioni si fermano dalle 17:30 alle 19 per il forum in cui gli spettatori e gli addetti ai lavori hanno occasione di scambiarsi le proprie idee sui film visti.
Una pioggia di film svizzeri
La tradizione del documentario svizzero va molto indietro nel tempo: quest’anno i film proiettati sono stati numerosi. Dal film “Il vento di settembre” di Alexander J. Seiler sugli immigrati italiani che ritornano al loro paese dopo aver lavorato in Svizzera, ai problemi dei malati di Alzheimer in “La malattia della memoria” di Richard Dindo, al viaggio trascendentale tra Canada, Nord America, Svizzera e India “Gambling, Gods and LSD” di Peter Mettler ad una serie di piccoli cortometraggi girati dietro le quinte dell’expo 02.
Da segnalare inoltre “Remue-menage” di Fernand Melgar, che racconta la storia di un padre di famiglia che ama travestirsi da donna sotto gli occhi stupefatti di una piccola comunità nella svizzera romanda, e “Pas de flics, pas de noirs, pas de blancs” di Ursula Meier che racconta l’incredibile traiettoria di un agente di polizia ginevrino, passato da idee di estrema destra a realizzare un progetto di mediazione tra la polizia e le comunità straniere.
swissinfo

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