Le scatole della zuppa Campbell, le banane, i ritratti colorati di Marilyn Monroe e di Elvis Presley fanno ormai parte della leggenda di Warhol. Anche il cinema si è impossessato di questo artista, realizzando dei film che si soffermano sul suo incontro con Jean-Michel Basquiat, sul tentativo di omicidio di Valérie Solana o sulla sua vita underground alla Factory, l’atelier newyorkese.
Ma se qualcuno si chiede come mai Andy Warhol sia tuttora considerato l’artista più importante degli Stati Uniti nel Ventesimo secolo, allora l’esposizione proposta a Basilea può offrire una risposta.
Il Kunstmuseum si concentra infatti su una fase di transizione nella carriera di Warhol, il momento in cui decise di lasciare il lavoro di grafico per trasformarsi in artista. Quattro anni, dal 1961 al 1964, che raccontano l’ascesa di un grafico di successo allo statuto di icona artistica nel mondo dell’arte americana.
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