Prospettive svizzere in 10 lingue

Importante sostegno parlamentare per swissinfo

Protesta dei collaboratori di swissinfo contro il piano di smantellamento della SRG SSR idée suisse Keystone Archive

La Commissione di politica estera del Consiglio nazionale respinge i piani di smantellamento della piattaforma d'informazioni in 9 lingue.

Secondo i membri del Parlamento, l’informazione per l’estero deve rimanere una priorità per la SRG SSR idée suisse.

Riunita martedì, in presenza della ministra degli affari esteri Micheline Calmy-Rey e del ministro dell’economia Joseph Deiss, la Commissione di politica estera del Consiglio nazionale ha prontamente risposto al progetto di smantellamento di swissinfo, annunciato il 22 marzo scorso dal Consiglio di amministrazione della SRG SSR idée suisse.

Tale piano, che comporterebbe la soppressione di 70 – 80 posti di lavoro, prevede in pratica di mantenere in futuro soltanto una redazione di lingua inglese di 7 persone.

Le altre 8 redazioni di swissinfo, il servizio per l’estero della SRG SSR idée suisse, verrebbero soppresse. Per soddisfare i bisogni specifici d’informazione degli oltre 620’000 svizzeri dell’estero, la SRG SSR idée suisse intende impiegare in futuro soltanto 1 giornalista di lingua tedesca, francese e italiana.

In tal modo, il Consiglio di amministrazione della SRG SSR idée suisse vuole risparmiare 15 milioni di franchi e potenziare le attività online delle sue unità aziendali regionali.

Fonte d’informazione essenziale

Con 16 voti contro 7, i membri della Commissione hanno chiaramente respinto il piano presentato dal direttore della SRG SSR idée suisse Armin Walpen e dal presidente del Consiglio di amministrazione Bernard Münch.

Secondo i parlamentari, il mandato d’informazione per l’estero, attribuito dai poteri pubblici, deve rimanere una priorità per la SRG SSR idée suisse.

La maggioranza della Commissione ritiene inoltre che l’offerta di informazioni del portale per l’estero deve essere mantenuta nelle sue dimensioni attuali.

Tale offerta, sempre a detta della Commissione, rappresenta una fonte d’informazione essenziale per tutti gli svizzeri residenti all’estero e gli stranieri interessati alla Svizzera.

Dibattito parlamentare in giugno

La Commissione non ha voluto chinarsi sulla questione del finanziamento di swissinfo che, fino a due anni fa, veniva assicurato, per circa metà ciascuna, dalla Confederazione e dalla SRG SSR idée suisse.

In seguito ai risparmi operati dalle Camere federali, la SRG SSR idée suisse ha assunto negli ultimi due anni una quota parte superiore. Ma ora intende disfarsi di questa incombenza, smantellando la piattaforma d’informazioni.

Sul progetto della SRG SSR idée suisse si esprimerà il 3 maggio prossimo anche la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale.

Per raccogliere maggiori informazioni sul piano di ristrutturazione, i membri di questa Commissione hanno deciso di consultare ancora i responsabili della SRG SSR idée suisse e dell’Organizzazione degli Svizzeri dell’estero.

Inoltre, sul dossier swissinfo dovrebbe pronunciarsi nuovamente in giugno il plenum del Consiglio nazionale, nell’ambito del dibattito sulla revisione della Legge sulla radio e la televisione.

swissinfo

25 posti di lavoro erano stati soppressi a swissinfo nel 2004.
Il nuovo piano di ristrutturazione annunciato dalla SRG SSR idée suisse prevede di tagliare altri 70 – 80 impieghi entro il 2006.
Soltanto una redazione anglofona di 7 persone dovrebbe sussistere. Le altre 8 redazioni di swissinfo verrebbero soppresse.
Sul futuro di swissinfo devono ancora pronunciarsi nei prossimi mesi il Consiglio federale e il Parlamento.

Le Commissioni di politica estera del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati si occupano in particolare delle relazioni della Svizzera con gli altri Stati e con l’Unione Europea.

Sono pure chiamate ad esaminare le attività della Confederazione in seno alle organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, l’OSCE, la NATO, l’OMC o la Banca mondiale.

Tra i loro temi di competenza figurano inoltre la politica svizzera in materia di cooperazione allo sviluppo, collaborazione con i Paesi dell’Est, aiuto umanitario, promozione della pace e dei diritti dell’uomo.

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