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Porto Alegre: aspettative realizzate

In decine di migliaia sono sfilati sulle strade di Porto Alegre per la fine del Forum e contro la guerra in Iraq Keystone

I delegati svizzeri ritornano soddisfatti dal Forum sociale. Molti lodano i contatti e la qualità dei contributi. Critica è la dimensione dell'avvenimento.

Divide gli animi invece un’eventuale e futura partecipazione del Consiglio federale.

«Alcuni politici svizzeri hanno parlato male del Forum sociale di Porto Alegre; affermano che qui si fanno le dimostrazioni, mentre a Davos si lavora veramente», afferma il consigliere nazionale Rudolf Strahm. «Ma ho seguito i lavori di alcuni gruppi e devo dire che il livello dei dibattiti corrisponde a quello delle commissioni parlamentari svizzere».

Anche Marina Decorro della Marcia mondiale delle donne è soddisfatta. Eppure ammette: «I demi legati alle donne sono spesso relegati al margine delle discussioni anche qui al Forum sociale. Mi aspetto un miglioramento per il futuro».

«Ottimo», conclude invece il parlamentare di Losanna Pierre Tillmanns. «Il tema della possibile guerra in Iraq è stato presente ovunque, e qui è chiaro: siamo tutti contro».

Reti e contatti

«Il Forum ha superato le aspettative più ambiziose”, afferma anche Beat Dietschy, presidente della Dichiarazione di berna (EvB), protagonista anche del «Public Eye on Davos». «Siamo riusciti a costruire un ponte fra Porto Alegre e Davos. Abbiamo dimostrato che c’è anche un’altra faccia della medaglia».

Dietschy è anche positivamente sorpreso dal numero di giovani presenti e dalle domande critiche che questi hanno saputo porre. Per lui è chiaro: esiste qualcosa di più di una globalizzazione economica.

Bruno Gurten, delegato di sei importanti organizzazioni umanitarie svizzere riassume l’esperienza: «Tutti tornano a casa arricchiti, per rendere possibile un altro mondo».

Svizzera ufficiale presente

Anche la delegata della Direzione per lo sviluppo e la cooperazione della Confederazione (Deza) porta a casa un’esperienza positiva: «Collaboriamo da anni con le organizzazioni non governative. Per noi è dunque importante conoscere i temi e le idee che muovono questi movimenti. Inoltre per noi è importante curare i contatti. Questa è un’occasione unica». Da Berna sono arrivati in Brasile quest’anno ben quattro delegati.

Per il Dipartimento degli esteri è presente Gérald Pachoud. «Vogliamo mantenere il contatto con questa fetta di società civile, vogliamo sapere quali sono le tendenze», afferma lo specialista di diritti umani. «Al Forum il tema acqua è stato centrale e credo che prossimamente dovranno essere anche altri ad occuparsene».

Il successo diventa un problema

Le critiche al mega-meeting ce n’è stata poca. Al massimo la grandezza. Secondo gli organizzatori, sono arrivati 20’763 delegati da 159 paesi nella città brasiliana. A questi si sono aggiunti 4’000 giornalisti. In tutto la popolazione della città è aumentata di 100’000 unità.

«Per alcune conferenze nello stadio cittadino c’era troppa gente. Con tante persone non è più possibile discutere in maniera proficua», afferma Rapold.

Jean Ziegler è stato ascoltato da 20’000 persone, per il discorso di Noam Chomky è stato necessario istallare dei video in altre sale dell’università. L’aula magna non bastava a contenere tutti gli interessati.

«Porto Algre sta raggiungendo i suoi limiti – costata Rudolf Strahm – forse bisognerebbe decentrare parte dei lavori in altre località».

Forum regionali

«Un ritorno alle regioni sarebbe importante per permettere al movimento di crescere», afferma Eric Decorro, presidente del Sindacato dei servizi pubblici SSP e iniziatore del Forum sociale in Svizzera. «Deve nascere una rete d’incontro».

«In un forum elvetico si potrebbero discutere i temi che riguardano direttamente la Svizzera: il segreto bancario e il ruolo della piazza finanziaria nel contesto della globalizzazione».

«Non dovrà essere un Forum annuale e neanche un avvenimento enorme», auspica Hubert Zurkinden, segretario generale dei verdi.

Porto Alegre 2004 in India

Il Comitato del Forum Sociale mondiale ha annunciato di voler organizzare la prossima edizione in India. Ma rimane aperta la questione se la Svizzera vorrà essere presente con un suo membro del governo.

Per il verde Fernand Cuche sarebbe auspicabile: «Se per un parlamentare come me, essere presente qui è un’occasione unica per ritrovare slancio e idee, non può essere diverso per un consigliere federale».

«Ma il Forum sociale non è diretto a politici e a esponenti dell’economia», relativizza subito. « La Svizzera ha altri mezzi per dimostrare il suo sostegno a questa iniziativa».

swissinfo, Philippe Kropf, corrispondente a Porto Alegre
(traduzione: Daniele Papacella)

100’000 partecipanti
20’763 delegati da 156 paesi
5717 organizzazioni
650 volontari
4094 giornalisti

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