Undici libri per Alberto

Su Alberto Giacometti di libri ne sono stati pubblicati moltissimi, parecchi anche in italiano. Proponiamo qui una scelta di testi, parziale come ogni scelta. Un modo per avvicinarsi alla personalità e all'opera dell'artista.
Giacometti è un artista figurativo, ed è naturalmente attraverso le opere che ci si può meglio avvicinare al suo lavoro. Molti sono i cataloghi di mostre a lui dedicate. Ci limitiamo a segnalare quello dell’esposizione organizzata dal Kunsthaus di Zurigo e dal Museum of Modern Art di New York, un’esposizione antologica che ripercorre tutte le tappe della ricerca artistica di Giacometti (Alberto Giacometti, a cura di Christian Klemm, Zurigo 1998 – in edizione tedesca o inglese).
Tra i testi e le conversazioni di Giacometti, da segnalare l’edizione italiana degli scritti, presentati da Michel Leiris e Jacques Dupin, essenziali per conoscere il pensiero dell’artista bregagliotto (Alberto Giacometti, Scritti, Milano, Abscondita, 2001) e la raccolta di interviste curata nell’edizione italiana da Elio Grazioli (Alberto Giacometti, Il mio lungo cammino. Conversazioni, Cernusco, Hestia, 1998).
La biografia classica su Alberto Giacometti rimane quella redatta dallo scrittore statunitense James Lord (James Lord, Alberto Giacometti. Una biografia, Torino, Allemandi, 1988), ricca di dettagli sulla vita del bregagliotto e di stimolanti interpretazioni della sua opera. Lord è autore anche di un diario dei giorni passati a far da modello a Giacometti, purtroppo non tradotto in italiano (James Lord, A Giacometti Portrait, New York, Farrar Straus Giroux, 1980 o in edizione francese: Un Portrait par Giacometti, Parigi, Gallimard, 1991).
Pure di taglio biografico e autobiografico il libro dello scrittore e fotografo italiano Giorgio Soavi (Giorgio Soavi, Il mio Giacometti, Milano, Mazzotta, 2000).
Una biografia per immagini è il libro realizzato dal fotografo svizzero Ernst Scheidegger, per lunghi anni amico di Giacometti e fotoreporter per l’agenzia Magnum e per il quotidiano Neue Zürcher Zeitung (Ernst Scheidegger, Spuren einer Freundschaft, Zurigo, Scheidegger, 1998).
Assai utile per leggere l’esperienza di Alberto Giacometti nel quadro della storia della sua famiglia e della sua valle d’origine, la Bregaglia, è il catalogo della mostra tenutasi alla Fondazione Mazzotta di Milano tra febbraio e maggio 2000 (I Giacometti, la valle e il mondo, a cura di Pietro Bellasi, Marco Obrist e Chasper Pult, Milano, Mazzotta, 2000).
Fra i tanti saggi sull’opera di Giacometti, da ricordare quello assai noto di Jean Genet, illustrato dalle fotografie di Scheidegger, un vero e proprio classico dell’estetica cotemporanea (Jean Genet, L’atelier di Alberto Giacometti, Genova, il melangolo, 1992).
Una lettura assai originale è offerta da Jean Clair, in un saggio che spazia dall’antropologia alla psicanalisi, dalla fiaba alla biologia (Jean Clair, Il naso di Giacometti, una scultura, un simbolo, Roma, Donzelli, 1994).
Una rinnovata indagine dell’intero percorso creativo di Giacometti è quella affrontata dallo storico dell’arte e filosofo svizzero-italiano Jean Soldini (Jean Soldini, Alberto Giacometti, la somiglianza introvabile, Milano, Jaka Book, 1998).
Andrea Tognina

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