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Dopo 3 anni la Siria spezza assedio Isis a Dayr az Zor

Un bombardiere russo in azione. sda-ats

(Keystone-ATS) Dopo la perdita di Mosul e di Tal Afar in Iraq, l’Isis ha subìto oggi un nuovo duro colpo in Siria, quando le forze governative, supportate dai bombardamenti russi, hanno rotto un assedio che durava da quasi tre anni a Dayr az Zor.

Si tratta dell’ultima grande città del Medio Oriente ancora sotto il controllo dell’autoproclamato Stato islamico.

Il successo militare di Damasco, che corona una vittoriosa offensiva in corso da mesi contro le forze del ‘Califfato’, non significa la fine dei combattimenti in città, dove si ritiene che 70’000 civili rimangano intrappolati.

Gli scontri continuano tra l’esercito siriano e le milizie loro alleate da un lato e, dall’altro, i jihadisti che controllano ancora il 60% del territorio urbano.

Le forze lealiste, infatti, sono riuscite per ora a penetrare soltanto nella base militare della Brigata 317, alla periferia occidentale, che era assediata assieme ad altri quartieri della città sull’Eufrate.

All’esercito siriano potrebbero essere necessari ancora mesi per riprendere il controllo totale della città, posta su un asse strategico verso il confine con l’Iraq.

Nel frattempo, più a ovest, le cosiddette Forze democratiche siriane (Sdf) a predominanza curda sostenute dagli Usa, continuano a combattere per cercare di strappare all’Isis la città di Raqqa, la ‘capitale’ jihadista in Siria.

Il comando delle forze armate di Damasco ha definito la rottura dell’assedio di Dayr az Zor “una svolta strategica nella guerra al terrorismo”, sottolineando che la città sarà usata come “un trampolino di lancio per espandere le operazioni militari nella regione”.

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