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In Svizzera è arrivato il momento della verità per la riforma delle pensioni

L'opposizione alla riforma dell'AVS è forte soprattutto tra le donne, qui scese in piazza per manifestare il 5 settembre scorso a Losanna. © Keystone / Laurent Gillieron

Questo fine settimana l'elettorato svizzero decide cosa fare della riforma dell'Assicurazione vecchiaia e superstiti, che innalzerebbe l'età pensionabile delle donne da 64 a 65 anni. La popolazione voterà anche su un'iniziativa per vietare gli allevamenti intensivi e su una riforma della tassazione delle imprese.

La riforma dell’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) è uno dei temi più importanti della legislatura in corso e il suo esito sarà deciso domenica nelle urne. Tutti i tentativi di riformare il primo pilastro del sistema pensionistico dal 1995 ad oggi sono falliti e l’esito della votazione è quindi ancora incerto. L’ultimo sondaggioCollegamento esterno della Società svizzera di radiotelevisione SSR federale dava al sì una maggioranza del 59%, ma mostrava anche un aumento significativo dei contrari.

Il cosiddetto progetto AVS 21 prevede l’innalzamento dell’età pensionabile per le donne da 64 a 65 anni (come per gli uomini) e un aumento dell’imposta sul valore aggiunto (IVA). L’obiettivo di queste misure è garantire il finanziamento del fondo per i prossimi dieci anni. 

Il sistema è sotto pressione a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’arrivo nell’età della pensione della generazione dei “baby boomer”. Il numero di pensionati e pensionate è in costante aumento e al tempo stesso la proporzione di persone attive che lavorano (e che così finanziano l’AVS) diminuisce. Secondo le previsioni dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, se non si interviene l’AVS sarà in deficit dal 2029.

I partiti di sinistra e i sindacati, che hanno promosso il referendum, si oppongono all’innalzamento dell’età pensionabile delle donne. Ritengono che la riforma venga attuata esclusivamente sulle loro spalle e su quelle delle persone a basso reddito. Nell’altro campo, i partiti di centro, di destra e gli ambienti economici sono favorevoli al progetto. Ritengono che le misure proposte siano necessarie per garantire il livello delle pensioni. 

>> I dettagli della riforma: 

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In gioco il futuro dell’allevamento

L’elettorato dovrà anche decidere se vietare o meno l’allevamento intensivo. La proposta emana da organizzazioni antispeciste e animaliste, che hanno presentato un’iniziativa popolare federale in tal senso. Secondo loro, gli standard attuali non garantiscono il benessere degli animali. 

Il Governo svizzero e una maggioranza del Parlamento ritiene invece che gli allevamenti intensivi siano già vietati dalla legislazione vigente, che prevede dimensioni minime per lo spazio vitale di bestiame e pollame. I partiti di destra e di centro hanno fatto campagna contro l’iniziativa, sottolineando che la Svizzera ha già una delle leggi più severe al mondo in materia di protezione degli animali.

Si prevede che il popolo respinga il testo, come ha già rifiutato altre iniziative popolari che riguardavano il settore agricolo svizzero. Nell’ultimo sondaggio della SSR, l’opposizione al progetto ha guadagnato terreno: il 52% delle persone intervistate ha dichiarato che avrebbe votato contro.

Tutto ciò che c’è da sapere sull’iniziativa:

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L’onere fiscale sulle imprese torna all’ordine del giorno

Il popolo sarà anche chiamato a votare su un referendum presentato dalla sinistra contro l’abrogazione di due tasse sulle grandi imprese.

Una riforma elaborata da Governo e Parlamento propone di abolire parzialmente l’imposta preventiva prelevata sul rendimento delle obbligazioni svizzere, considerata dannosa per l’economia. È sostenuta dai partiti di destra, di centro e dagli ambienti economici, secondo cui grazie all’abrogazione di questa imposta le imprese potranno finanziarsi a costi più bassi e reinvestire così il denaro risparmiato.

La sinistra e i sindacati, tuttavia, considerano la riforma un regalo alle multinazionali. Ritengono che non porterà alcun beneficio all’economia svizzera e che la popolazione del Paese ne pagherà il prezzo con un aumento delle tasse.

È probabile che questa argomentazione sia seguita dalla maggioranza dell’elettorato: nel febbraio di quest’anno, la proposta di abolire l’imposta di bollo sul capitale azionario era stata bocciata con oltre il 62% dei voti espressi, mentre questa riforma è sostenuta solo dal 47% dell’elettorato, stando all’ultimo sondaggio SSR.

>> Il progetto nel dettaglio: 

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Traduzione di Daniele Mariani

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SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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