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Export orologiero: si tornerà a livelli pre-pandemia solo nel 2023

I tempi del pre-pandemia sono lontani. KEYSTONE/AP/MARK LENNIHAN sda-ats

(Keystone-ATS) Dopo il crollo subito l’anno scorso (-22%) le esportazioni di orologi svizzeri dovrebbero aumentare di circa il 18% nel 2021, grazie al dinamismo della Cina.

Per ritornare però ai livelli pre-pandemia si dovrà attendere il 2023, stando a un rapporto pubblicato oggi dalla banca Vontobel.

L’export orologiero dovrebbe in particolare fare un balzo del 50% (su base annua) nel secondo trimestre, raggiungendo 20 miliardi di franchi.

Nel frattempo Rolex, dopo aver registrato un calo delle vendite meno significativo di altri operatori, è diventato il primo marchio di orologi in Svizzera, con un fatturato stimato a 4,95 miliardi e una quota di mercato del 25%, che supera il 22% di Swatch. Il gruppo Richemont, che controlla in particolare i marchi Cartier e Jaeger-LeCoultre, detiene il 17% e LVMH (Hublot, Bulgari, Tag Heuer e Zenith) il 7%, mentre il resto del settore si divide il restante 29%.

Secondo gli specialisti di Vontobel il recente rafforzamento del dollaro e dell’euro rispetto al franco svizzero favorirà i produttori elvetici. I segmenti di basso e medio livello continueranno però a soffrire, in particolare a causa della concorrenza degli smartwatch.

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