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Esportazioni orologiere a gonfie vele nel primo semestre 2001

La produzione di orologi di lusso svizzeri fa sempre più gola ai mercati esteri Keystone

L'orologeria svizzera sta navigando verso un nuovo record quest'anno. Nel primo semestre le esportazioni hanno superato la soglia dei 5 miliardi di franchi, segnando una progressione del 7,6 per cento (a 5,1 miliardi) rispetto al periodo corrispondente del 2000. Lo ha indicato lunedì la Federazione dell'industria orologiera svizzera (FH).

Nel solo mese di giugno l’export si è attestato a 914,9 milioni di franchi, pari ad un incremento del 7,7 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Alain Bianchi, responsabile della comunicazione presso la Federazione, prevede una crescita del 2 per cento per l’intero esercizio corrente. Tale pronostico era già stato fatto da François Habersaat, presidente della FH, nell’assemblea generale di giugno.

Continua d’altro canto la tendenza a una contrazione del volume delle esportazioni e a un aumento del prezzo medio. Il valore medio di un orologio è passato da 291 franchi nel primo semestre 2000 a 357 nel periodo corrispondente del 2001.

In giugno per gli Stati Uniti è stato rilevato un calo del 6,4 per cento. Il mercato americano è tuttora in testa alla classifica. Nel primo semestre le forniture agli USA si sono attestate a 769,9 milioni di franchi, un dato in calo del 5,3 per cento.

Seguono Hong Kong (-3,2 per cento in giugno) con acquisti per 738,4 milioni di franchi nei primi sei mesi di quest’anno, pari a una crescita dell’8,7 per cento, Giappone (510,4 milioni, più 12,4 per cento), Italia (405,6 milioni, più 2,5 per cento), Germania (354,2 milioni, più 4,1 per cento) e Francia (341,6 milioni, più 20,2 per cento).

swissinfo e agenzie

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