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Gretag Imaging ha perso 152 milioni nella prima metà dell’anno

Keystone Archive

Gretag Imaging ha chiuso con una perdita di 152 milioni di franchi il primo semestre 2001, contro un utile di 56 milioni nel periodo corrispondente del 2000. Nel contempo il fatturato è diminuito del 47 %, scendendo a 265 milioni di franchi. Secondo i responsabili del gruppo di Regensdorf, attivo nell'elaborazione delle immagini, il risultato negativo comprende rettifiche di valore per 42 milioni di franchi.

Per fare ritorno in zona utili, Gretag Imaging ha deciso un piano di riduzione dei costi. Entro la fine dell’anno il numero degli effettivi scenderà a 2 000 persone dagli attuali 2 400. A fine dell’anno scorso Gretag Imaging aveva ancora in organico 3 000 persone.

Il nuovo taglio occupazionale avverrà principalmente all’estero. In Svizzera il gruppo occupa 460 persone. La ristrutturazione prevede fra l’altro l’introduzione del lavoro ridotto a inizio settembre nell’unità di produzione di Regensdorf. La disoccupazione parziale riguarderà la metà del personale.

«Le difficoltà sono molte, ma le supereremo», ha detto William Recker, presidente della direzione. Le ingenti perdite sono dovute ai costi troppo alti, secondo Recker. Da tempo non corrispondevano più alle irrealistiche previsioni di vendita.

Il presidente della direzione ha indicato che la Qualex, cliente principale dell’impresa di Regensdorf e filiale della Kodak, aveva costituito un importante stock di laboratori Gretag. Ma in seguito le vendite sono praticamente crollate e parallelamente l’economia americana ha mostrato segni di debolezza.

Per l’azienda zurighese sussistono problemi di liquidità, soprattutto a causa delle garanzie concesse alla Qualex e delle riparazione degli impianti. Grazie a un finanziamento transitorio da parte degli azionisti fondatori, delle banche e di terzi, la solvibilità è assicurata fino al gennaio 2002. Ora la società esaminerà nuovi provvedimenti, quali la vendita di comparti, la ricerca di partner strategici, la partecipazione di nuovi investitori o l’emissione di nuove azioni.

swissinfo e agenzie

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