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Sempre più autocarri da 40 tonnellate sulle strade svizzere

Nell'ambito degli accordi bilaterali con l'UE, la Svizzera si è impegnata ad introdurre entro il 2005 il limite delle 40 tonnellate. Keystone Archive

La parziale apertura delle strade svizzere ai camion da 40 tonnellate procede senza intoppi. I cantoni non segnalano problemi e la richiesta di carte giornaliere è per il momento molto debole.

L’apertura di gran parte delle principali vie di comunicazione ai «bisonti» da 40 tonnellate non è percettibile ad occhio nudo: il numero di TIR «euroconformi» non è aumentato, ma la principale novità è che adesso circolano più carichi.

I cantoni hanno accettato di buon grado le disposizioni di Berna sull’apertura progressiva alle 40 tonnellate. Unica eccezione, i Grigioni: le proteste del governo di Coira, che chiedeva di vietare per motivi di sicurezza il passaggio di questi «pesi massimi» sulla strada del San Bernardino, non hanno trovato orecchi attenti a Berna.

Nell’ambito degli accordi bilaterali con l’UE, la Svizzera si è impegnata ad introdurre entro il 2005 il limite delle 40 tonnellate. L’apertura progressiva prevede un contingente di 300mila autorizzazioni per il 2001 e per il 2002 e di 400mila nei due anni successivi.

Metà delle carte giornaliere sono distribuite dalla Confederazione e l’altra metà dai cantoni. Nel mese di gennaio le richieste sono rimaste molto contenute, hanno segnalato senza eccezioni gli uffici cantonali della circolazione.

In Ticino, dove il contingente annuale è di 2411 permessi e il limite mensile di 200, sono state rilasciate da inizio gennaio una dozzina di autorizzazioni. Un aumento delle richieste è comunque previsto in tutta la Svizzera nel mese di marzo, quando l’attività nel settore delle costruzioni riprenderà a pieno ritmo.

Anche la riscossione della TTPCP, la nuova tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni, non crea problemi di sorta, come hanno confermato i responsabili a Chiasso.

swissinfo e agenzie

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