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Germania: Merz, lunedì vertice a Berlino su Ucraina forse con Trump

Keystone-SDA

"È possibile che lunedì ci sia un vertice qui a Berlino".

(Keystone-ATS) Lo ha detto il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, in conferenza stampa a Berlino con il segretario generale dell’Organizzazione del trattato dell’Atlantico del nord (NATO), Mark Rutte, riferendo di una telefonata di ieri sulla guerra in Ucraina con il presidente statunitense Donald Trump, insieme al premier britannico Keir Starmer e al capo dello Stato francese Emmanuel Macron.

Il cancelliere ha spiegato che non è ancora sicuro se Trump parteciperà, ma ha sottolineato che il colloquio è stato “molto costruttivo”.

“È nostra convinzione ed è nel nostro interesse che l’Europa sia salda sulle sue gambe. Lavoriamo sotto forte pressione e a sangue freddo”, ha dichiarato Merz. Il cancelliere ha sottolineato che si lavora “perché questa Europa sotto pressione resti insieme e perché non si lasci dividere”. È più importante che mai che l’Europa sia compatta.

“Siamo saldamente al fianco dell’Ucraina”, ha ribadito il cancelliere riaffermando fra l’altro che nessuna pace potrà essere trattata senza tener conto dell’Europa. “Primo punto, vogliamo una tregua per l’Ucraina che finalmente dopo quattro anni metta fine a questa guerra tremenda”, ha elencato. “Il secondo punto è che vogliamo che questa tregua sia assicurata da garanzie di sicurezza robuste, giuridiche e materiali”, in modo da essere “duratura”. Come terzo punto, Merz ha sottolineato che la “soluzione che emergerà dalla trattativa dovrà tutelare gli interessi della sicurezza dell’Europa e non dovrà essere a carico dell’Europa e della Nato. Perciò è importante che come europei prendiamo parte al negoziato”. “Nessuna pace sopra le nostre teste”.

Gli europei hanno inviato “una proposta sulle possibili concessioni territoriali di Kiev” ieri a Washington, dopo la telefonata con Trump, ha spiegato Merz. “Abbiamo anche chiarito che tocca però al presidente ucraino e al popolo ucraino la risposta sulle concessioni”, ha aggiunto. “C’è una proposta sulle concessioni territoriali che l’Ucraina potrebbe fare che Trump ancora non conosceva al momento della nostra telefonata di ieri, perché non era stata ancora spedita agli americani. Lo abbiamo fatto dopo”, ha detto.

“In qualità di segretario generale della Nato, il mio obiettivo principale è quello di garantire la sicurezza dell’alleanza nel suo complesso. E quando guardo alla strategia sulla sicurezza nazionale da questa prospettiva, vedo chiaramente che gli Stati Uniti si impegnano a garantire la sicurezza dell’Europa e si impegnano nei confronti della Nato”, ha detto dal canto suo Rutte.

“E riconoscono anche che, affinché l’intera alleanza rimanga sicura, è necessaria una forte cooperazione all’interno della Nato tra gli alleati europei, il Canada e gli Stati Uniti”, ha aggiunto ricordando poi gli accordi raggiunti all’Aia (Paesi Bassi) per aumentare la spesa in difesa dell’Europa. “Gli USA riconoscono che l’Europa sta facendo di più. La Germania sta dando l’esempio e inviando un segnale importante. Un segnale che l’Europa è pronta ad assumersi maggiori responsabilità. Un segnale che la condivisione degli oneri non è solo uno slogan, ma un impegno concreto e un segnale a qualsiasi avversario che la Nato rimane forte, unita e pienamente in grado di difendere il nostro territorio”.

Lavrov: tra USA e Russia superate tutte le incomprensioni

Intanto il ministro degli esteri russo, Serghei Lavrov, citato dall’agenzia di stampa ufficiale russa Tass, ha detto che durante l’incontro al Cremlino del 2 dicembre scorso tra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff sono state eliminate tutte le “incomprensioni” tra Mosca e Washington e sono state “confermate le intese” raggiunte nel vertice di ferragosto in Alaska (USA) tra Putin e Donald Trump.

La parte russa e quella americana, ha riferito il ministro, “hanno confermato le intese reciproche raggiunte in Alaska” e “questo è un risultato molto, molto importante, perché dopo Anchorage (città in Alaska) c’è stata una certa pausa”. “Ora nei nostri negoziati con gli americani sulla questione ucraina, personalmente ritengo che le incomprensioni siano state eliminate”, ha sottolineato ancora il capo della diplomazia russa.

Secondo Lavrov, le intese raggiunte in Alaska “si basano sulle proposte che il presidente Putin ha già formulato in modo sintetico ancora una volta nel giugno 2024 riguardo ai principi per la risoluzione del conflitto ucraino”. Il ministro russo si riferisce a un discorso tenuto nel giugno dello scorso anno al ministero degli esteri in cui Putin poneva come condizioni per la pace il ritiro delle truppe ucraine dalle quattro regioni rivendicate da Mosca e l’impegno ufficiale di Kiev a non entrare nella Nato.

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