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Hebron, missione osservazione TIPH, mandato non rinnovato

La Svizzera e altri quattro paesi che impiegano osservatori a Hebron hanno deplorato la decisione odierna di Israele di porre fine alla missione internazionale di osservazione. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) La Svizzera e altri quattro paesi – Svezia, Norvegia, Italia e Turchia – che impiegano osservatori a Hebron hanno deplorato la decisione odierna di Israele di porre fine alla missione internazionale di osservazione nella città della Cisgiordania.

Respinte le accuse di partigianeria.

In una dichiarazione congiunta, il consigliere federale Ignazio Cassis e i suoi omologhi di Svezia, Norvegia, Italia e Turchia temono che la decisione israeliana “possa compromettere uno dei pochi meccanismi istituiti per la risoluzione dei conflitti tra israeliani e palestinesi e quindi avere un impatto negativo sulla situazione”.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato lunedì che il suo paese non avrebbe rinnovato il mandato della Temporary International Presence in Hebron (TIPH), la cui missione è scaduta ieri (deve essere rinnovata ogni sei mesi, n.d.r). “Non permetteremo la presenza costante di una forza internazionale che agisce contro di noi”, ha detto.

Accuse “fermamente” respinte dai cinque ministri. “Tali accuse sono inaccettabili e infondate”, scrivono nella loro dichiarazione congiunta pubblicata sul sito web del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Secondo loro, “la TIPH ha adempiuto diligentemente al suo mandato, come richiesto da entrambe le parti, contribuendo così a prevenire la violenza e a promuovere un senso di sicurezza per la popolazione di Hebron”.

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