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India: ragazza stuprata, nuove proteste e tensioni

(Keystone-ATS) Continuano le proteste a New Delhi per la morte della ragazza vittima di un violento stupro collettivo a bordo di un bus. Alcune migliaia di giovani dimostranti si sono radunate vicino all’osservatorio del Jantar Matar, uno dei luoghi riservati dalle autorità per le manifestazioni, dove da ieri sono in corso sit-in pacifici e fiaccolate di solidarietà.

L’emittente tv Ibn ha mostrato un gruppo di giovani che ha tentato di sfondare le barricate erette dalla polizia lanciando anche sassi. Il luogo è presidiato da un massiccio dispiegamento di polizia e forze anti-sommossa.

Da ieri le principali strade che conducono alla rotonda di India Gate, il monumento ai caduti diventato teatro di scontri prima di Natale, e verso i palazzi del potere, sono chiuse al traffico. Il divieto di accesso è esteso anche ai giornalisti.

Stanotte, intanto, è rientrata da Singapore la salma di “Damini” e all’alba si è svolto il funerale dopo il quale il corpo della giovane – deceduta dopo lo stupro ed un’agonia di 13 giorni per le lesioni riportate – è stato cremato.

Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, si è detto “profondamente addolorato” per la morte della studentessa. Esprimendo le condoglianze alla famiglia della giovane – riferisce un portavoce – Ban ha condannato fermamente il crimine brutale: “la violenza contro le donne non dovrebbe mai essere accettata, scusata o tollerata”, ha aggiunto la fonte ricordando che “ogni ragazza e ogni donna ha il diritto di essere rispettata, valorizzata e protetta”.

Intanto amiche della vittima hanno rivelato che la 23enne “doveva sposarsi a febbraio”. “Aveva fatto tutti i preparativi per sposarsi e aveva previsto di festeggiare le nozze a Delhi”, ha confidato Meena Rai, che aveva accompagnato la sua amica a scegliere gli abiti nuziali. Secondo Usha Rai, un’altra amica, la coppia doveva sposarsi a febbraio.

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