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Iniziativa antivaccini ingannevole e imprevedibile

(Keystone-ATS) Ingannevole e dalle conseguenze imprevedibili. Così viene definita l’iniziativa “Per la libertà e l’integrità fisica”, in votazione il 9 giugno, da un comitato interpartitico secondo cui gli obiettivi del testo sono già garantiti dalla Costituzione federale.

Lanciata nel corso della pandemia di coronavirus, l’iniziativa promossa dal Movimento svizzero per la libertà vuole fare in modo che gli interventi nell’integrità fisica o psichica di una persona avvengano solo col consenso di quest’ultima e che, in caso di rifiuto, la persona interessata non possa essere punita né subire pregiudizi sociali o professionali, ha ricordato ai media la consigliera nazionale Patricia von Falkenstein (PLR).

Ma per il nostro comitato – “No all’iniziativa contro la vaccinazione” – già ora l’integrità fisica e mentale è garantita dalla carta fondamentale, ha aggiunto la deputata di Basilea Città.

Gli ostacoli per aggirare tale diritto, che non è assoluto, sono elevati, ha sostenuto il consigliere nazionale Nicolas Walder (Verdi/GE): deve sussistere un interesse pubblico preponderante come una pandemia – fenomeno che potrebbe ripresentarsi secondo l’ecologista – o una minaccia ai diritti fondamentali di altre persone: tali limitazioni, che devono essere proporzionate, possono essere attaccate in tribunale.

Nessun obbligo vaccinale

Nessuno quindi può essere vaccinato contro la sua volontà, stando al comitato. Tale obbligo è escluso anche con la possibilità di una vaccinazione obbligatoria limitata nel tempo per alcuni gruppi di persone, ha sottolineato von Falkenstein. Secondo la legge sulle epidemie – fra l’altro approvata dal popolo nel 2013 è stato ricordato – ciò sarebbe possibile in situazioni eccezionali: al personale non vaccinato verrebbe impedito per esempio di lavorare in alcuni settori di un ospedale.

Un simile obbligo non è però mai stato applicato, stando al comitato. Quando durante la pandemia il numero di malati è sensibilmente salito, minacciando la tenuta del sistema sanitario, sono senz’altro state imposte restrizioni provvisorie – per esempio possibilità di accedere a determinati luoghi solo dopo un test anticovid recente – ma ciò ha evitato che venissero adottate misure di contenimento ancora più severe per l’insieme della popolazione, ha spiegato dal canto suo la consigliera nazionale Valérie Piller Carrard (PS/FR), secondo cui l’iniziativa è inutile.

Benché l’iniziativa, nata dai movimenti no-vax, possa suscitare simpatie fra certi ambienti libertari e anarchici, ha aggiunto Walder, essa è ingannevole perché mette in pericolo l’interesse generale.

Durante la pandemia, quasi tre quarti della popolazione – che per tre volte ha respinto i referendum lanciati contro le misure protettive adottate dal Consiglio federale, ciò che rende tra l’altro l’iniziativa ormai superata, ha specificato la consigliera nazionale argoviese del Centro Maya Bally – si sono vaccinati volontariamente contro il coronavirus proteggendo sia la popolazione da gravi complicazioni sia il sistema sanitario.

Testo troppo vago

Il comitato critica inoltre la vaghezza del testo sottoposto alla consultazione popolare: l’iniziativa non fa infatti alcun riferimento alla “vaccinazione” – anche se i promotori insistono molto su questo aspetto ha sostenuto walder – ma parla “di interventi nell’integrità fisica o psichica” di una persona.

In teoria, l’iniziativa ingloba tutte le attività della Confederazione, dei cantoni e dei comuni che hanno un effetto sul corpo umano. Le conseguenze sul lavoro della polizia – per esempio prelievi di sangue – o l’esecuzione delle pene non sono chiare. Se applicata alla lettera potrebbe diventare difficile se non impossibile allontanare dal Paese di richiedenti asilo respinti o predisporre lo sgombero di manifestanti da determinate aree, ha sostenuto Patricia von Falkenstein.

Le conseguenze concrete dell’iniziativa dipendono insomma dall’applicazione e dalla giurisprudenza. L’iniziativa crea quindi insicurezza giuridica e per questo va respinta, ha affermato il consigliere nazionale Beat Flach (Verdi liberali/BE).

Stando al primo sondaggio della SSR pubblicato oggi sull’appuntamento del 9 giugno, l’iniziativa degli ambienti no-vax è quella che convince meno: il 70% degli intervistato l’ha bocciata. Il risultato è confermato anche se si considerano le tre regioni linguistiche separatamente, benché occorra osservare che nella Svizzera italiana è piaciuta nel 38% dei casi, cifra che scende di 10 punti percentuali se si considera la parte tedescofona e di 16 per quanto riguarda la Romandia.

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