Italia: lupo ucciso appeso per zampe a fermata bus

Un lupo morto. KEYSTONE/KANTONSPOLIZEI FREIBURG sda-ats

(Keystone-ATS) Un lupo grigio italiano appeso con le zampe posteriori alla pensilina di una fermata dell’autobus è stato trovato questa mattina alle 6.45 circa a Coriano, nel Riminese. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Riccione per le indagini.

L’animale è stato rinvenuto nella frazione di Ospedaletto, in via Montescudo, morto ma ancora sanguinante. A scoprire il corpo dell’animale sono stati alcuni ragazzi che stavano andando a scuola e che hanno dato l’allarme. Della scena sono state scattate delle foto già in circolazione, a quanto appreso, sui social network.

Dopo una prima accurata visita al Servizio Veterinario, è stato disposto l’invio del lupo ucciso all’Istituto zoo profilattico per certificare la causa della morte e quant’altro possa essere utile alle indagini.

Dai primi accertamenti però è già emerso che l’animale presenta il cranio fracassato con numerosi fori nella testa che potrebbero essere i segni di una uccisione procurata con colpi di badile o forcone su un animale in qualche modo caduto in trappola e poi finito.

In un primo momento si era parlato anche di una ferita da arma da fuoco di grosso calibro. Ma secondo i veterinari non ci sarebbero evidenti i segni di perforazioni da proiettili ma soltanto le successive analisi potranno dare maggiori riscontri.

I Carabinieri di Coriano e della Forestale stanno seguendo alcune tracce e valutando diverse ipotesi investigative senza scartare nessun indizio.

È stato anche lanciato un appello a chi avesse qualche particolare utile da riferire per individuare il colpevole del atto barbarico.

Non sarebbe la prima volta che si trovano animali morti nella zona. In prossimità dell’alto corso del fiume Marano, che costituisce un naturale corridoio ecologico di collegamento con le aree montane e collinari a maggiore naturalità e quelle pianeggianti, sono stati rinvenuti due esemplari maschi di lupo morti a causa dei traumi da investimento di auto.

Secondo i Carabinieri della Forestale gli esemplari, tutti giovani maschi, sono probabilmente provenienti dalle zone montane del Monte Carpegna e del Sasso Simone che, seguendo le prede (per lo più cinghiali) scendono verso valle, in ambienti estremamente urbanizzati e insidiosi, dove trovano la morte.