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Lafarge sarà processata in Francia, “finanziò terrorismo”

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) Rinvio a giudizio per la società francese Lafarge, filiale del colosso elvetico del cemento Holcim, e per otto persone, fra cui diversi ex dirigenti.

Sono accusati di finanziamento del terrorismo per aver pagato nel 2013-2014 gruppi jihadisti affinché fosse possibile mantenere in funzione un cementificio in Siria, durante la guerra civile.

Tre giudici istruttori hanno indetto il processo per l’anno prossimo, nel periodo fra il 4 novembre e il 9 dicembre 2025, stando alle informazioni diffuse ieri sera dall’agenzia Afp. Gli imputati sono ex membri della catena operativa dell’impresa o di quella della sicurezza, come pure intermediari siriani. Fra loro figura anche l’allora direttore generale di Lafarge, Bruno Lafont. In alcuni casi l’accusa è pure di mancato rispetto delle sanzioni finanziarie internazionali.

Secondo l’ordinanza di rinvio a giudizio consultata dall’Afp l’impresa e le otto persone hanno “organizzato, convalidato, facilitato o attuato una politica che prevedeva la fornitura di finanziamenti a organizzazioni terroristiche”. Il gruppo è sospettato di aver pagato 5 milioni di euro nel 2013 e nel 2014, attraverso la sua filiale siriana Lafarge Cement Syria (LCS), a gruppi jihadisti, tra cui l’organizzazione dello Stato Islamico, e a intermediari per mantenere l’operatività di un cementificio a Jalabiya, mentre il paese sprofondava nella guerra. L’inchiesta giudiziaria era stata aperta a Parigi nel giugno 2017.

“Lafarge prende atto della decisione dei magistrati inquirenti in questo caso ereditato dal passato”, si è limitata ad affermare l’azienda, contattata dall’Afp. Come noto nel 2015 Lafarge si è unita a livello di gruppo con il concorrente svizzero Holcim per dare vita a LafargeHolcim, entità che nel frattempo è tornata a chiamarsi Holcim. Oggi il gruppo una realtà con sede a Zugo, presente in tutto il mondo con oltre 63’400 dipendenti e un fatturato che nel 2023 ha raggiunto i 27 miliardi di franchi.

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