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Lagarde, non vedo basi rialzo tassi nel prossimo futuro

"Le nostre misure continuano ad essere cruciali per la ripresa dell'area euro", ha detto oggi la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa KEYSTONE/EPA/RONALD WITTEK sda-ats

(Keystone-ATS) Le condizioni per un rialzo dei tassi d’interesse non sembrano esserci “nel prossimo futuro”. Lo ha detto la presidente della Banca centrale europea (Bce) Christine Lagarde nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo.

Di fronte all’osservazione che i mercati anticipano un “liftoff” dei tassi già a fine 2022, Lagarde ha detto che “le condizioni per un rialzo dei tassi non hanno probabilità di verificarsi nella tempistica attesa dai mercati”.

Misure cruciali

“Le nostre misure continuano ad essere cruciali per la ripresa dell’area euro”, ha aggiunto la presidente della Bce, spiegando che “se le carenze di offerta dovessero durare più a lungo, potrebbero rallentare la ripresa” e “se le strozzature con i loro effetti sui prezzi si trasferiscono ai salari, le pressioni inflazionistiche potrebbero rafforzarsi”.

“L’economia dell’area euro continua a crescere con forza” anche se le strozzature all’offerta sui mercati globali rappresentano un fattore di rallentamento: in ogni caso l’inflazione, attesa in ulteriore rialzo nei prossimi mesi, “nelle attese della Bce scenderà nel corso del 2022”, ha ribadito Lagarde in conferenza stampa.

Le strozzature nel commercio globale, ha sottolineato, “stanno offuscando le prospettive” per l’attività economica nei prossimi trimestri, e il rialzo dei prezzi energetici “potrebbe ridurre il potere d’acquisto nei mesi a venire”.

Lanciando il programma di acquisti per l’emergenza pandemica, la Bce ha dimostrato di poter avere margini di flessibilità nell’acquistare debito: anche quando il Pepp terminerà a marzo, “dobbiamo assicurarci che continui ad essere così e sono sicura che potremo farlo in futuro”, ha precisato Lagarde.

Weidmann

Con Jens Weidmann, il presidente dimissionario della Bundesbank, “ho avuto un ottimo rapporto anche nel Consiglio direttivo della Bce” e “nulla fa pensare” che l’addio sia motivato dalla “frustrazione per le decisioni del Consiglio direttivo sotto la mia guida” ha detto la presidente della Bce.

Secondo Lagarde dietro la scelta di Weidmann, che ha annunciato di voler lasciare dopo 10 anni, “ci sono ragioni personali”.

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