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Latte: produttori disposti a creare norma di sostenibilità

Secondo i produttori di latte elvetici quello svizzero può differenziarsi dalla concorrenza estera (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) I produttori di latte sono unanimi: quello svizzero può differenziarsi dalla concorrenza estera. Sono disposti a creare una norma comune per una produzione sostenibile, a condizione però che il prezzo integri le esigenze supplementari che ciò imporrebbe ai contadini.

La produzione basata sui foraggi indigeni è adeguata alle condizioni locali, ciò che permette al latte elvetico di distinguersi rispetto a quelli dei concorrenti esteri. Su questo punto vi è unanimità, ha indicato oggi la Federazione dei produttori svizzeri di latte (FPSL) al termine dell’assemblea dei delegati.

“È giunto il momento di creare una norma comune per una produzione di latte sostenibile e di farla conoscere”, scrive la FPSL, sottolineando nel contempo che questo valore aggiunto deve riflettersi nel prezzo.

I delegati hanno anche chiesto a Consiglio federale e Unione svizzera dei contadini che il supplemento per il latte commercializzato sia fissato a cinque centesimi al chilogrammo, e non a quattro. Per l’assemblea dei delegati questo supplemento costituisce un “elemento centrale” degli strumenti per compensare l’abbandono della Legge federale sull’importazione e l’esportazione dei prodotti agricoli trasformati, che consente alla Confederazione di sostenere l’export di prodotti come biscotti o cioccolato. Per questo la norma, voluta per compensare il livello elevato del prezzo del latte e dei cereali svizzeri, è comunemente chiamata “legge sul cioccolato”.

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