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Democrazia diretta in Svizzera

Le inedite foto shock dell’isola degli orrori di Epstein

Keystone-SDA

Una lavagna con su scritto "potere", la poltrona di un dentista in una stanza senza finestre, montagne e montagne di asciugamani piegati in un bagno. Il caso Jeffrey Epstein è un film dell'orrore che non ha una fine e continua a terrorizzare.

(Keystone-ATS) L’ultimo raccapricciante capitolo della storia del finanziere pedofilo, morto suicida in carcere nel 2019, sono le foto e i video inediti pubblicati dai democratici della commissione vigilanza della Camera.

Si tratta di immagini del resort sulla famigerata isola caraibica di Little Saint James, appartenuta ad Epstein e per decenni centro degli abusi su ragazze e giovani donne da parte del mostro e dei suoi amici.

Le nuove foto mostrano diverse camere da letto, due bagni, un telefono fisso con i nomi Darren, Rich, Mike, Patrick e Larry scritti sui tasti per la chiamata rapida. Nei video ci sono i lussuosi giardini della villa, la piscina, le palme e un sentiero che si affaccia sull’oceano.

Ma le immagini che colpiscono di più sono due: in una c’è quella che sembra la poltrona di un dentista, bianca e arancione, in una stanza senza finestre alle cui pareti sono appese delle maschere di uomini, calvi e dal naso pronunciato.

In un’altra si vede una stanza austera, sempre senza finestre, con poltrone damascate in velluto rosso e su una delle pareti una grande lavagna con su scritto parole come “potere”, “inganno”, “complotti” e “politico”. Ci sono anche dei nomi di donna, che sono stati omessi dalla commissione vigilanza per tutelare le vittime del pedofilo e dei suoi complici.

“Queste nuove immagini offrono uno sguardo inquietante sul mondo di Epstein e la sua isola. Le stiamo diffondendo per garantire la trasparenza nella nostra indagine e per contribuire a ricostruire il quadro completo degli orribili crimini del finanziere”, ha dichiarato in una nota il deputato Robert Garcia, principale esponente democratico della commissione.

La divulgazione arriva a pochi giorni dalla firma da parte di Donald Trump di una legge che obbliga il dipartimento di Giustizia a pubblicare tutti i cosiddetti “file Epstein” in suo possesso, dopo mesi di attacchi al presidente americano e alla sua amministrazione per la gestione del caso. Non solo da parte delle vittime del finanziere, ma anche dalla base Maga e da qualche repubblicano, come la deputata Marjorie Taylor-Greene che ha rotto con il tycoon e ha annunciato che a gennaio lascerà la Camera.

La pubblicazione dei documenti potrebbe avvenire nel giro di pochi giorni, a meno che il dipartimento di giustizia non si appigli alla clausola della legge che prevede di non renderli noti nel caso ci sia un’indagine in corso. E l’inchiesta c’è. È quella ordinata dal tycoon a novembre sui legami tra Epstein e diversi importanti democratici, tra cui l’ex presidente Bill Clinton, il mega-donatore Reid Hoffman e l’ex segretario al Tesoro Larry Summers.

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