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No a microchip per controllare criminali pericolosi

(Keystone-ATS) In seguito all’omicidio di Adeline da parte di un detenuto al beneficio di misure terapeutiche, il Consiglio federale giudica sensato migliorare le procedure penali. Tuttavia, rispondendo ad alcune proposte del parlamento che invita a respingere, l’Esecutivo sostiene che l’impianto di un microchip elettronico sotto la pelle di criminali pericolosi o la soppressione della libertà condizionale siano misure sproporzionate.

Con tre mozioni, la consigliera nazionale UDC Céline Amaudruz chiede un severo giro di vite, come l’impianto di un microchip destinato a chi è stato condannato per delitti gravi, come l’assassinio e lo stupro, e ritorna in libertà.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

Stando alla consigliera nazionale, un simile gadget avrebbe un effetto preventivo. Nella sua risposta, il Governo sostiene che una simile misure sarebbe sproporzionata; inoltre, se le autorità applicano correttamente il diritto, un detenuto verrebbe liberato solo se non rappresenta più un pericolo per la società.

Nella sua risposta, l’Esecutivo ha anche ricordato che è attualmente in discussione un inasprimento delle prescrizioni riguardanti l’esecuzione delle pene.

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