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No raddoppio San Gottardo: raccolte 100’000 firme

(Keystone-ATS) Il popolo svizzero avrà l’ultima parola sulla costruzione di una seconda galleria stradale al San Gottardo: a due mesi e mezzo dal lancio del referendum, gli oppositori del progetto approvato dal Parlamento hanno già raccolto oltre 100’000 firme, quando ne bastavano la metà.

Quelle già convalidate dai comuni sono 52’931, ha annunciato oggi l’associazione “No al raddoppio del Gottardo”. La votazione potrebbe tenersi al più presto il 14 giugno 2015.

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Il termine per la raccolta è di 100 giorni e scade il 15 gennaio. Attualmente gli ultimi formulari ricevuti sono depositati presso i comuni per la vidimazione, si legge in una nota. “Siamo molto contenti che il referendum sia riuscito così in fretta e con un così ampio margine”, si rallegra nel comunicato Caroline Beglinger, copresidente del comitato promotore e condirettrice dell’Associazione traffico e ambiente (ATA). Secondo l’associazione, “No al raddoppio del Gottardo” “la votazione si terrà probabilmente nel giugno 2015 oppure più tardi, nel 2016”.

L’associazione raggruppa una cinquantina di organizzazioni: oltre ad ATA, Iniziativa delle Alpi, Sindacato del personale dei trasporti SEV, Partito socialista e Verdi ne fanno parte anche Verdi liberali, Partito evangelico, Greenpeace, WWF, Pro Natura e Pro Velo.

“Checché se ne dica e si prometta: prima o poi il raddoppio del Gottardo finirebbe per attirare ancora più traffico e, in particolare, ancora più camion in transito”, sostiene l’associazione. A suo avviso ciò “significa più rumore, più gas di scarico e più colonne sull’intero asse fra Chiasso e Basilea o Sciaffusa”, e anche più pericolo di incidenti. “Non permetteremo che i camion spianino le Alpi”, afferma l’altro copresidente, Jon Pult, che è anche presidente dell’Iniziativa delle Alpi.

Secondo gli oppositori al progetto, non c’è bisogno di una seconda galleria stradale. Durante il risanamento di quella esistente è infatti “possibile offrire un efficiente servizio di treni navetta per le auto e per i mezzi pesanti”. Così “il Ticino sarà sempre raggiungibile anche su strada e non resterà mai isolato”. Nel 2016, inoltre, entrerà in funzione la galleria ferroviaria di base del San Gottardo, “che collegherà il Ticino al resto della Svizzera come mai prima nella storia del Cantone”.

La nuova galleria stradale dovrebbe essere costruita a partire dal 2020 circa. Tuttavia, visto che il tunnel di ricambio verrebbe posto in servizio solo verso il 2027, si dovrebbe intervenire sul traforo esistente per prolungarne l’esercizio. Per eseguire i lavori necessari di risanamento più urgenti, la canna esistente, lunga 16,9 chilometri e inaugurata il 5 settembre 1980, verrebbe chiusa per circa 140 giorni. Durante questo periodo non è previsto alcun servizio di trasporto ferroviario per automobili e autocarri.

All’apertura della nuova galleria, quella vecchia verrebbe risanata. Dal 2030 circa potrebbero poi essere aperti entrambi i trafori, ciascuno tuttavia su una sola corsia, è stato promesso. Ma gli oppositori sono più che scettici. Per il progetto il Consiglio federale prevede una spesa di 2,8 miliardi di franchi.

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