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Assicurazioni sociali, sale la pressione

Keystone

Per il Consiglio federale quella scaturita dalle urne è una vittoria ma anche un segnale. Con il sì all'aumento dell'IVA per l'assicurazione invalidità (AI), popolo e Cantoni hanno inviato un preciso messaggio sul futuro delle assicurazioni sociali. Su questo fronte la pressione è destinata a salire.

Difficile scommettere su un aumento dell’IVA in un periodo di crisi economica, in cui ampie fasce della popolazione sono confrontate con ristrettezze finanziarie, laddove ogni spesa supplementare erode sempre più il bilancio familiare e il potere d’acquisto. Eppure il principale risultato emerso dalle urne questo fine settimana va proprio in questo senso, con il voto favorevole di popolo e cantoni al finanziamento aggiuntivo dell’AI proprio con un incremento – seppur temporaneo – del tasso dell’IVA volto a risanare le disastrate casse dell’AI.

La maggioranza di popolo e cantoni ha senza dubbio dato prova di solidarietà nei confronti dei beneficiari dell’AI, privilegiando la socialità. Dall’altro, la cospicua minoranza di chi ha votato no ha espresso il suo disaccordo nell’utilizzare l’IVA per l’AI e sembra pure richiamare il Consiglio federale a proseguire nella ricerca degli abusi dell’utilizzo delle rendite.

Cantoni al fotofinish

Il quesito di fronte al quale si sono trovati i votanti era di quelli delicati: aumentare – anche se moderatamente e per un periodo transitorio – l’IVA e dunque le proprie spese per tentare di salvare l’AI o lasciare tutto come prima con il rischio di far franare le assicurazioni sociali? Dalle urne ha prevalso la variante caldeggiata da governo e parlamento, ovvero l’aumento dell’IVA da destinare all’AI. Se in quanto a votanti il sì è stato abbastanza chiaro, per quanto riguarda i cantoni c’è stata molta incertezza fino all’ultimo, in un finale quasi al fotofinish.

Come già avvenuto in altre occasioni, sul finanziamento aggiuntivo dell’AI la Svizzera è uscita divisa in due, anche se i dati indicano che non si può parlare del classico röstigraben. Nel corso del pomeriggio i risultati indicavano un sostanziale equilibrio: da un lato la Svizzera romanda e i cantoni con le grandi città tradizionalmente più sensibili alle soluzioni sociali come Zurigo e Berna, a favore dell’aumento dell’IVA da destinare all’AI.

Al fronte del sì hanno poi anche aderito Ticino e Grigioni, che su altre tematiche, ad esempio quelle relative all’Europa, si schierano sovente con i cantoni svizzeri tedeschi. Dall’altro invece giungevano compatti i no dei Cantoni della Svizzera centrale e nord-orientale. Tra gli ultimi a comunicare il risultato, infine Vaud ha fatto la differenza, decretando un 12 a 11 per il sì, decisivo per l’esito finale.

Situazione finanziaria difficile

Globalmente popolo e Cantoni hanno dato prova di essere sensibili alle sempre più precarie condizioni in cui versano le assicurazioni sociali e hanno deciso che la gravità della situazione imponesse l’aumento temporaneo dell’IVA. Sebbene l’oggetto in votazione riguardasse solo l’AI, è bene ricordare che anche l’AVS è inclusa nel medesimo fondo di compensazione. In altre parole, le cifre rosse dell’AI avrebbero rischiato di minare anche il futuro dell’AVS, un elemento che ha avuto senza dubbio il suo peso.

Già nel 1996 la situazione dell’AI era in rosso di 427 milioni di franchi. Nel 2000 il deficit superava invece i 13 miliardi di franchi, aprendo quella che negli anni a venire sarebbe poi divenuta una vera e propria voragine finanziaria, nonostante le revisioni attuate dal governo. La 5a revisione è entrata in vigore a inizio 2008 e ha permesso di stabilizzare il disavanzo annuo dell’AI a 1,4 miliardi grazie a misure di risparmio e integrazione degli assicurati.

6a revisione in consultazione

Il discorso non è però terminato neppure dopo questa votazione ma andrà proseguito nelle sedi opportune. È già annunciata una 6a revisione del’AI, che si prefigge di equilibrare in modo duraturo i conti dell’assicurazione e non solo con misure temporanee da applicare come cerotti su una piaga.

La 6a revisione dell’AI, una parte della quale è già in consultazione, dovrebbe entrare in vigore in due tempi nel 2012 e 2013. Uno dei punti centrali sarà favorire ulteriormente il reinserimento professionale degli invalidi. In questo quadro delle politiche sociali del futuro ci vorrà anche l’adeguato sostegno dell’economia e in particolare del mondo aziendale, che dovrà fare la sua parte.

In sintesi, la Svizzera si è dimostrata solidale con i beneficiari dell’AI e disposta a qualche sacrificio pur di garantire il futuro delle assicurazioni sociali. Una possibile alternativa senza aumenti dell’IVA avrebbe potuto concretizzarsi con drastiche misure di risparmio sulle spalle degli invalidi. Le stime parlavano che per risanare i conti sarebbero stati necessari tagli del 40% circa delle rendite AI, che ammontano in media a soli 1600 franchi al mese. Quest’ultima sarebbe stata una soluzione dai risvolti sociali problematici.

Buone premesse e un monito per Didier Burkhalter

A margine della votazione c’è una persona che può essere moderatamente felice: il neo eletto consigliere federale Didier Burkhalter si appresta a ereditare dal collega Pascal Couchepin una situazione che almeno dal punto di vista delle assicurazioni sociali inizia nel verso auspicato dal governo.

Tuttavia il lavoro del prossimo neo-ministro degli Interni non si annuncia facile. La maggioranza risicata dei cantoni è da interpretare come un preciso monito: il popolo è attento alle sorti delle assicurazioni sociali. E lo sarà anche il mondo politico, UDC in primis. Il futuro, a cominciare dalla 6a revisione dell’AI, non sarà facile e la pressione su Didier Burkhalter si farà subito sentire.

Dario Ballanti, swissinfo.ch

Finanziamento dell’AI: 54,47% sì; 12 cantoni sì, 11 cantoni no.

Rinuncia all’iniziativa popolare generica: 67,9% sì, 23 cantoni sì.

Partecipazione al voto: 40%.

Con il sì nella votazione federale del 27 settembre 2009, l’elettorato svizzero ha acconsentito ad aumentare in modo differenziato i tassi dell’IVA nel periodo 2011-2016 a titolo di finanziamento aggiuntivo transitorio dell’Assicurazione invalidità (AI).

L’aliquota massima crescerà di 0,4 punti percentuali all’8%; il tasso ridotto per i beni di consumo passerà dal 2,4 al 2,5%; il tasso speciale per il settore alberghiero salirà di 0,2 punti al 3,8%.

Questi introiti saranno utilizzati per colmare il disavanzo dell’AI e bloccare così il suo indebitamento.

Parallelamente, dal 1° gennaio 2011 il fondo di compensazione AI/AVS sarà diviso: quello dell’AI sarà dotato di un capitale di partenza di 5 miliardi, trasferiti dal fondo AVS. Durante i sette anni transitori, gli interessi sul debito dell’AI saranno assunti dalla Confederazione.

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